Incassi al botteghino: in Italia guida Mostri contro Alieni, negli States Fast and Furious 4 detronizza la concorrenza

Nel primo weekend di aprile quattro nuove uscite occupano le prime cinque posizioni della classifica italiana. In vetta si piazza come previsto Mostri contro alieni: il film d’animazione 3D, che piace, ma meno di Madagascar 2 e Kung Fu Panda, racimola in 496 sale oltre 2 milioni di euro e batte la concorrenza di Io & Marley, secondo con meno di 1,5 milioni di euro e quella de Gli amici del bar Margherita, terzo, con quasi 0,8 milioni di euro.

Mentre resiste in quarta posizione Gran Torino, che ora sfiora i 7 milioni totali, va decisamente male a I mostri oggi, la commedia italiana che, con la misera media di 1.084 euro a sala, deve ringraziare la vasta distribuzione (341 copie) se ancora riesce a piazzarsi sesto con 0,36 milioni di euro alle spalle di Ballare per un sogno, quinto con quasi seicentomila euro. Altro: Louise Michel debutta in tredicesima posizione con 121 mila euro.

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B-cult: La casa dalle finestre che ridono

La casa dalle finestre che ridono è il primo approccio di Pupi Avati al genere thriller-horror, partito come scherzo, divenuto esperimento, rivelatosi in seguito un vero gioiello di suspense ed atmosfera. E’ il 1976, Avati raccoglie una piccola troupe di fedelissimi, una sceneggiatura a cui ha collaborato l’allora autore Maurizio Costanzo e tenta di sondare l’anima nera della sua Romagna da Amarcord fatta anche di isolati paesini, misteri, e lugubri casolari isolati.

Stefano (Lino Capolicchio), un giovane restauratore, è chiamato a riportare alla luce un affresco rinvenuto in una chiesa, affresco dall’aspetto inquietante che racconterà vecchie storie di rapporti incestuosi, pittori folli e sacrifici umani. La tranquilla e sonnolenta cittadina che ospita il giovane tirerà fuori un insospettabile lato perverso e malefico che in un escalation di indizi risveglierà anime dannate in cerca di sangue.

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Le più belle francesi del cinema

La Francia ci ha regalato negli anni tante dive belle e talentuose di rara eleganza e spessore, in questa mini-classifica ne vorremmo citare alcune che con gli anni hanno guadagnato in fascino e bellezza e ad oggi sono le più sensuali rappresentanti del cinema d’oltralpe.

Una delle bellezze più memorabili è sicuramente la sensuale Isabelle Adjani, diafana e mediterranea al contempo, occhi da incanto su labbra pericolose, la vogliamo ricordare algida e acerba in Nosferatu-il principe della notte, elegante e ammaliatrice ne La regina Margot e irresistibile ed indifesa nel remake Diabolique.

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Legacy: sono affari di famiglia

La morte di un importante imprenditore ha creato un improvviso e pericoloso vuoto di potere che sarà colmato dal figlio. Assistiamo ad una movimentata e chiassosa riunione con alcuni importanti clienti infuriati in attesa del neo-presidente, ma quest’ultimo è in forte ritardo…

Legacy è un cortometraggio scritto e diretto da Andrea Boldini che dopo un incipit alquanto confusionario, con montaggio, primissimi paini, e dialoghi eccessivamente caotici e sovrapposti, passa ad uno svolgimento più lineare e rarefatto coadiuvato da una bella fotografia e da una suggestiva colonna sonora.

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Benicio Del Toro: tra remake e leggenda

Benicio Monserrate Rafael Del Toro Sanchez alias Benicio Del Toro nasce a San Juan (Porto Rico) il 19 Febbraio 1967. Trasferitosi con la famiglia all’età di nove anni in Pennsylvania (USA) passa l’adolescenza in una fattoria per poi trasferirsi in california dove studia economia all’università ed ha i primi approcci con la recitazione.

Dopo alcuni ruoli in produzioni studentesche, alcuni corsi di recitazione, ed una borsa di studio, Del Toro si trasferisce a Los Angeles dove affina il suo talento e ottiene i primi ruoil in alcune serie televisive. Nel 1988 l’esordio sul grande schermo con la commedia Big Top Pee Wee-la mia vita picchiatella, sul set conosce l’attrice Valeria Golino con cui avrà una relazione che terminerà nel 1992.

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007-Una cascata di diamanti: recensione

In un concitato incipit vediamo un Bond (Sean Connery) sul piede di guerra, determinato a vendicarsi dell’acerrimo nemico Blonfield (Charles Gray) capo della SPECTRE responsabile dell’omicidio dell’amata moglie Tracy. Stavolta Bond ha la ferma intenzione di uccidere la sua nemesi. Bond finalmente lo scova e nello scontro Blonfield ha la peggio e viene scaraventato in una pozza di fango bollente dove annega.

Dopo l’incontro/scontro e la vendetta consumata Bond torna al tran tran quotidiano, M gli affida una pericolosa, tanto per cambiare, missione sotto copertura, vestirà i panni di un contrabbandiere tale Peter Franks, questo alias gli servirà per individuare un grosso traffico illegale di diamanti.

Dopo aver incontrato il suo contatto, l’afFascinante Tiffany Case (Jill St. John), e raggiunti gli Stati Uniti, Bond da il via Alla missione, gli indizi portano tutti ad un ricchissimo industriale un certo Willard White (Jimmy Dean), che sembra utilizzare i diamanti per realizzare un’arma che usufruisce di un potentissimo laser, ma questa scoperta porterà alla luce altre verità…

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Ocean’s Eleven: recensione

Danny Ocean (George Clooney) esce di galera e va a trovare una sua vecchia conoscenza l’ex truffatore, ora insegnante di poker, Rusty Ryan (Brad Pitt), l’idea è di mettere a segno tre rapine in tre diversi casinò tutti appartenenti al losco Terry Bendict (Andy Garcia), alla coppia si unisce volentieri il ricco imprenditore Ruben Tishkoff (Eliott Gould) il cui casinò stà per essere distrutto dall’odiato rivale Benedict.

Il piano ha bisogno di altri otto elementi, ognuno con uno specifico compito da portare a termine, ognuno ha una particolare abilità in cui eccelle e che serve all’operazione, nel gruppo anche il contorsionista Yen (Shaobo Qin) che sarà la talpa che con uno stratagemma riuscirà a penetrare nel caveau ed operare dall’interno.

Un piccolo imprevisto causa all’ultimo momento un’aggiunta al piano, il blackout che avrebbe dovuto facilitare il colpo non può più essere attuato tramite la centrale elettrica e quindi il gruppo ruba un EMP, una sorta di bomba elettromagnetica che causerà il black-out necessario. Il piano ha inizio, ognuno entra nel personaggio, yen è all’interno, l’adrenalina sale, ma come al solito, anche nel più perfetto dei piani gli imprevisti non mancheranno…

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Robert Dornhelm: fiction da cinema

Robert Dornhelm nasce a Timisoara (Romania) il 17 Dicembre 1947 i suoi esordi sono televisivi con molti documentari e film per la tv, una gavetta che lo porterà ad esordire con la sua prima opera cinematografica nel 1978 I ragazzi dell’opera documentario con la voce narrante di Grace Kelly, il film venne candidato agli Oscar.

Trasferitosi a Los Angeles e divenuto cittadino americano il regista negli anni ’80 dirige nell’ordine She dance alone con Max Von Sydow, Echo park con Christopher Walken, e Cold feet-piedi freddi con Keith Carradine e Tom Waits.

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Kasia Smutniak: la bellezza del talento

Katarzyna anna Smutniak alias Kasia Smutniak nasce a Wojewoda (Polonia) il 13 Agosto 1979, figlia di un pilota dell’aviazione, Kasia ha come il padre la passione del volo ed un talento innato che a soli sedici anni le fa prendere un brevetto per aliante, ma la sua bellezza non passa inosservata e a 17 anni è già catapultata nel mondo della moda in quel di Milano rappresentata dalla nota agenzia Why not?

Dopo qualche spot pubblicitario, il cannonico calendario, servizi fotografici e qualche apparizione tv, nel 2000 il debutto cinematografico nell’ambizioso e sfortunato Al momento giusto al fianco di Giorgio Panariello, nonostante un cast notevole, tra gli altri Athina Cenci e Giovanni Cacioppo, il film è un flop ma Kasia comunque ha la visibilità necessaria per poter iniziare una carriera d’attrice.

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Frasi da cinema: Scarface

Tony Montana (Al Pacino) ormai è in vetta, coca e  paranoia sono parte integrante del suo quotidiano, Elvira (Michelle Pfeiffer) schiava della droga è ormai l’ombra di se stessa, in preda alla depressione e sull’orlo dell’anoressia, la coppia è a pranzo in un lussuoso ristorante, i due battibeccano, lei accusa lui di essere diventato peggio del suo ex, lui cerca di farla mangiare, lei rifiuta.

Lui ormai ubriaco e barcollante biascica qualche insulto, lei fa per alzarsi, lui la ferma afferrandola, lei reagisce stizzita. Nel ristorante la clientela guarda e mormora frasi di disapprovazione all’indirizzo del tavolo di Montana e signora. I due gorilla nei pressi del tavolo fanno per intervenire, Tony e in piedi la sedia su cui era seduto è a terra. gli sguardi della gente si fanno sempre più insistenti il mormorio nella sala aumenta.

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Over the top: colonna sonora

Oggi torniamo a parlare di Giorgio Moroder, dopo Flashdance ecco un’altra colonna sonora curata dal mago dell’elettronica che negli anni ’80  ci ha regalato tante hit da film. Over the top è un film del 1987 con protagonista uno stallone post-Rocky in gran forma, sulla scia del suo eroe da ring l’attore ci accompagna su un altro ring quello degli incontri di braccio di ferro che in America hanno milioni di fan ed una vera e propria federazione.

Le 10 coinvolgenti tracce della compilation alternano alcune ballad molto orecchiabili come All I need is you dei Big trouble a song più muscolari come What it takes it all di Sammy Hagar, nel disco anche una traccia di Frank Stallone Bad night e la strumentale The fight dove Moroder ci racconta in note la tensione dell’incontro finale girato durante un vero torneo di braccio di ferro.

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Recensione: Gli amici del bar Margherita

Bologna 1954, il giovane diciottenne Taddeo (Pierpaolo Zizzi) ha un sogno, poter frequentare il mitico bar Margherita, luogo di ritrovo di molti personaggi strambi e fascinosi, che il ragazzo osserva quotidianamente, nel suo colorato e movimentato viavai, visto che il bar è proprio sotto casa sua.

Con un ingegnoso strategemma Taddeo riesce a diventare l’autista personale di Al (Diego Abatantuono), uno dei personaggi più carsimtici  e al contempo misteriosi di tutto il quartiere, così da avere finalmente accesso con lui al famigerato locale e conoscere da vicino la divertente e stralunata clientela.

Qui Taddeo assisterà all’evolversi di varie vicende che si intrecciano all’interno del bar, conoscerà la travagliata situazione amorosa di Bep (Neri Marcorè) innamorata della entraineuse Marcella (Laura Chiatti), assisterà allo scherzo atroce ordito ai danni dell’aspirante cantante Gian (Fabio De Luigi), e potrà ammirare lo smoking indossato giorno e notte dal maestro di ballo Sarti (Gianni Ippoliti).

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Recensione: Louise-Michel

Una piccola fabbrica in una regione francese, gli animi sono in tumulto, alcune lavoratrici temono per alcuni licenziamenti dovuti alla famigerata e fisiologica riduzione del personale, ma il direttore della fabbrica per quietare gli animi convoca una riunione, tranquillizza le lavoratrici e ditribuisce un presente con sopra ricamato il nome delle operaie, sembra tutto a posto, si torna al lavoro.

La mattina seguente l’inizio di un incubo, durante la notte la fabbrica è stata smantellata, il direttore sparito, alle lavoratrici rimane solo tanta rabbia e duemila euro a testa di liquidazione. superato lo shock iniziale durante una riunione si pensa a come investire in comune la cifra ricevuta, molte le proposte, ma tutte le idee sembrano non avere molte possibiltà di realizzazione, poi una delle donne, Louise (Yolande Moreau), in preda ad un incontenibile desiderio di vendetta propone un idea folle, assoldare un sicario e farla pagare all’ex-direttore della fabbrica.

Dopo qualche istante di perplessità la voglia di recuperare un pò di dignità e avere un meritato risarcimento all’ingiustizia subita mette d’accordo il gruppo, sarà la stessa Louise a reclutare il Killer. La donna assolderà il più scalcinato dei sicari, il maldestro Michel (Bouli Lanners), e darà la caccia con lui al direttore in fuga, rifugiatosi nel frattempo in un inaccessibile paradiso fiscale. Riusciranno i nostri anti-eroi a portare a termine il gravoso compito?

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Roberto Burchielli: la realtà della fiction

Roberto Burchielli  cineasta e autore televisivo classe 1966, dopo la laurea in lettere moderne conseguita presso l’Università di Pavia, esordisce nel mondo dello spettacolo come regista, autore e sceneggiatore di trasmissioni televisive Mediaset, tra le sue collaborazioni Galapagos, L’angelo, 8mm, il varietà Ciro il figlio di Target e la trasmissione di Cecchi Paone La macchina del tempo, per la RAI si occuperà della trasmissione Gaia: il pianeta che vive.

Burchielli realizza inoltre alcuni documentari come Lettere da Sarajevo ed uno speciale sull’alluvione del Piemonte, Testimoni della tragedia. Al grande pubblico il regista è noto soprattutto come autore di trasmissioni di grande successo come Paperissima e Striscia la notizia, Burchielli ha realizzato inoltre alcuni format per il canale musicale MTV, tra i quali Hot kitchen e Superkitchen, trasmissioni condotte da Andrea Pezzi.

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