La cosa da un altro mondo, recensione

Un team di scienziati in missione al Polo Nord manda un messaggio all’esercito affinchè inviino una squadra che oltre a portare dei rifornimenti dovrà controllare una zona nelle vicinanze della base in cui è avvenuto lo schianto di un velivolo non identificato.

Alla base a capo del team di scienziati c’è il dr. Corrington (Robert Cornthwaite) e tra gli ospiti la segretaria di Corrington Nikki Nicholson (Margaret Sheridan) e il reporter Ned Scott (Douglas Spencer) in cerca di qualche notizia interessante da dare in pasto ai suoi lettori. A capo della spedizione militare in ricognizione il capitano Patrick Hendry (Kenneth Tobey).

La squadra raggiunta la zona dello schianto scoprirà che imprigionato nel ghiaccio vi è un disco volante, ma nel tentaivo di liberarlo e creare un accesso con dell’esplosivo lo distruggeranno, per poi scoprire che a pochi metri di distanza vi è un corpo congelato, molto probabilmente del pilota del velivolo

Una volta portato il corpo alla base, alcuni membri dell’equipe scientifica entusiasmati dalla scoperta vorrebbero accellerare lo scongelamento del blocco di ghiaccio, ma il capitano Hendry non lo permette e cerca di contattare i suoi superiori per informarli degli sviluppi, purtroppo l’arrivo di una tempesta impedirà le comunicazioni e isolerà la base.

Nel frattempo il blocco di ghiaccio viene sorvegliato dal caporale Barnes (William Self) che inquietato dalla visione del corpo al suo interno copre il blocco con una coperta termica causandone involontariamemte il completo scongelamento liberando così la creatura ibernata al suo interno che si darà alla fuga, rivelandosi in seguito una complessa forma di vita vegetale aliena dall’aspetto umanoide.

Inizierà così una serrata lotta per la sopravvivenza in attesa che la tempesta cessi e le trassmissioni radio vengano riproistinate, nel frattempo è scontro tra militari e scienziati, i primi vorrebbero eliminare la creaturache comincia a mieter vittime, mentre i secondi catturarla viva per studiarla.

E’ il 1951 e il regista Christian Nyby affronta non senza difficoltà la sua prima pellicola di genere fantastico, esperto monatore e regista televisivo verrà salvato in extremis dal regista e produttore Howard Hawks che subentrerà pur non accreditato alla regia. girando di fatto l’intera pellicola che ad oggi è considerata da molti un cult e capostipite del genere fanta-horror.

Ancora oggi guardando questo film si rimane stupefatti per il coraggio di alcune sequenze, siamo negli anni’50 e la censura impera e per la tensione che il film riesce a regalare e si comprende come mai alcuni filmaker come John Carpenter e gran parte della critica considerino ancora oggi La cosa da un altro mondo un piccolo capolavoro del cinema di genere.

Note di produzione: Hawks girò materiale per oltre tre ore poi ridotto a due in fase di montaggio, le location artiche furono girate in Montana. La cosa da un altro mondo uscì in una versione a colori ed ebbe un remake nel 1982 ad opera di John Carpenter, pellicola famosa per l’atmosfera ansiogena e gli scioccanti effetti speciali. Carpenter grande fan della pellicola la cita anche nel suo cult del 1978 Halloween inserendo alcune sequenze in una maratona tv a cui assistono due ragazzini.