Hollywood compie cent’anni

Cento candeline spente per Hollywood e una carriera alle spalle davvero invidiabile, come non celebrare un secolo di vita di una fucina di divi e personaggi che hanno segnato indelebilmente l’immaginario collettivo e in piu di un’occasione segnato il passo nell’evoluzione di quell’intrattenimento da grande schermo tanto bisfrattato da molta critica ufficiale e da un cinema d’autore spesso snob e autoreferenziale, un cinema sempre e comunque rivolto allo spettatore e senza il quale la Settima arte non sarebbe la stessa.

Hollywood nel corso di questi decenni si è trasformato da semplice distretto della città di Los Angeles a meta per turisti e aspiranti artisti, punto di riferimento nell’immaginario collettivo con le sue opulente ville popolate di star, gli studios e un’atmosfera surreale a tratti quasi plastificata, che cozza non poco con il lato più degradato da periferia suburbana e i problemi e disagi che lo sviluppo di ogni tentacolare metropoli porta inevitabilmente con se.

Hollywood resta comunque un simbolo, la sua leggendaria Walk of Fame con le stelle dedicate ai divi e l’iconica scritta sulle colline che ha recentemente rischiato di essere abbattuta, quasi un sacrilegio per fortuna evitato, ma in realtà Hollywood nasce in origine come location ideale per girare film, un connubio di clima favorevole, spazio e paesaggi che si alternavano a pochi chilometri gli uni dagli altri, il deserto, le montagne, il mare e la boscosa zona collinare, set naturali che diventano un miracolo logistico per le nuove produzioni indipendenti che cercava spazio creativo lontano dall’ingerenza delle majors della east-coast che all’epoca, siamo agli inizi del ‘900, dettavano legge. Adolph Zukor (Paramounht Pictures), William Fox (2oth Century Fox), Samuel Goldwin (MGM) sono solo alcuni dei nomi che costruirono a colpi di piccoli e grandi capolavori quella che ancora oggi è per tutti La fabbrica dei sogni.