Festival di Torino 2012, vincitori: miglior film l’inglese Shell

Annunciati i vincitori della  trentesima edizione del Festival di Torino, premiato come miglior film l’inglese Shell di Scott Graham che sembra aver messo d’accordo un po’ tutti pubblico compreso, mentre il premio speciale della giuria va ex-aequo all’italiano Non non siamo come James Bond e all’americano Pavilion. Dopo il salto trovate la lista completa dei premiati.

Torino 30

Torino 30 – Concorso Internazionale Lungometraggi, la giuria composta da
Paolo Sorrentino (Presidente, Italia), Karl Baumgartner (Germania), Franco Piersanti (Italia), Constantin Popescu (Romania), Joana Preiss (Francia) assegna i premi:

Miglior Film a:

SHELL di Scott Graham (UK)

Premio speciale della Giuria ex-aequo a:

NOI NON SIAMO COME JAMES BOND di Mario Balsamo (Italia)

PAVILION di Tim Sutton (USA’)

Premio per la Miglior Attrice a:

Aylin Tezel, per il film AM HIMMEL DER TAG / BREAKING HORIZONS di Pola Beck (Germania, 2012, 86’)

Premio per il Miglior Attore a:

Huntun Batu, per il film TABUN MAHABUDA / THE FIRST AGGREGATE di Emyr ap Richard, Darhad Erdenibulag (Mongolia)

TFFdoc

INTERNAZIONALE.DOC

La Giuria di INTERNAZIONALE.DOC composta da Susana de Sousa Dias (Portogallo), Hila Peleg (Israele) e James Quandt (Canada) con la seguente premessa:

Ci congratuliamo con il comitato di selezione di TFFdoc/Internazionale.doc per l’eccellenza della selezione di quest’anno. La forza innovativa di tutti i film conferma la contemporanea definizione del concetto di realizzazione del documentario, uno dei più importanti successi ottenuti dal festival. La giuria avrebbe voluto poter attribuire un premio ex-aequo a due film, una decisione che avrebbe meglio rappresentato l’appassionato consenso di tutti i giurati evitando una scelta di compromesso. Eravamo convinti che entrambi i vincitori avessero la stessa audacia, originalità e che stimolassero nello stesso modo la nostra percezione di come il cinema costruisca la realtà. Malgrado il superiore livello di realizzazione di entrambi i film, la giuria ha dovuto sceglierne uno solo, nel rispetto del regolamento del Festival.

Miglior Film a:

A ÚLTIMA VEZ QUE VI MACAU di João Rui Guerra da Mata e João Pedro Rodrigues (Portogallo, Francia) Con la seguente motivazione:

Per il complesso coinvolgimento con la storia culturale e la sua ossessionante evocazione della memoria personale e collettiva.

Premio Speciale a:

LEVIATHAN di Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel (UK, Francia, USA, 2012, 87’)
Con la seguente motivazione:

Per dimostrare la nostra più appassionata ammirazione per il suo lavoro assolutamente unico, abbiamo deciso di attribuire un Premio Speciale a LEVIATHAN di Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel uno dei lavori più originali del cinema contemporaneo.

ITALIANA.DOC

La Giuria di ITALIANA.DOC, composta da Carlo A. Bachschmidt (Italia), Luca Pastore (Italia) e Elfi Reiter (Italia) assegna i premi:

Miglior Documentario Italiano:

I DON’T SPEAK VERY GOOD, I DANCE BETTER di Maged El Mahedy (Egitto, Italia)
Con la seguente motivazione:

Per averci restituito il caos frammentario dell’oggi in un racconto che si fa testimonianza personale di temi collettivi quali cultura, sanità, identità, famiglia, partecipazione politico-sociale, facendoci “sentire” i rumori del mondo.

Premio speciale della Giuria:

FATTI CORSARI di Stefano Petti e Alberto Testone (Italia)

Menzione Speciale a:

LA SECONDA NATURA di Marcello Sannino (Italia)
Con la seguente motivazione:

Perché è un urlo civile che, attraverso le parole di Gerardo Marotta, ci invita a essere protagonisti e protagoniste di una rivoluzione intesa a recuperare il valore dello Stato come bene comune e non come interesse privato.

ITALIANA.CORTI

La Giuria di ITALIANA.CORTI del 30° Torino Film Festival, composta Ilaria Fraioli (Italia),
Mario Masini (Italia) e Francesco Munzi (Italia), assegna i premi seguenti:

Miglior Cortometraggio Italiano:

SPIRITI di Yukai Ebisuno, Raffaella Mantegazza (Italia, Honduras)
Con la seguente motivazione:

Per averci introdotto nella resistenza di una piccola comunità indigena dell’Honduras, con uno sguardo limpido e partecipe. Gli spiriti evocati dai protagonisti emergono nelle immagini attraverso un’alternanza di quadri viventi resi autentici da una messa in scena consapevole e visivamente ispirata.

Premio speciale della Giuria – Premio Kodak a:

IN NESSUN LUOGO RESTA di Maria Giovanna Cicciari (Italia, 2012, 11’)
Con la seguente motivazione:

Le scosse e il fumo di un vulcano, un paese abbandonato, immagini di opere d’arte che resistono al tempo e persone che al tempo resistono solo attraverso le immagini. Libere associazioni filmiche, manipolazioni sonore permettono un flusso di coscienza personale e inaspettato.

Menzione Speciale a:

UN MONDO MEGLIO CHE NIENTE di Cobol Pongide e Marco Santarelli (Italia, 2012, 39’)
Con la seguente motivazione:

Questo film, attraverso un viaggio spazio temporale crea l’occasione di riflettere sulla contemporaneità. In questa riflessione si collocano sia la scelta del testo che della forma cinematografica.

SPAZIO TORINO

Premio Chicca Richelmy per il Miglior Cortometraggio realizzato da registi nati o residenti in Piemonte (€ 2.500 offerti dall’Associazione Chicca Richelmy) in collaborazione con La Stampa – Torino Sette – Premio Achille Valdata, assegna il premio a:

IL MARE DI BEPPE di Carlo Cagnasso (Italia, 2012, 5’)
Con la seguente motivazione:

Per la cura delle immagini con cui il regista racconta un uomo e i suoi luoghi.

PREMIO CIPPUTI

La Giuria, composta da Francesco Tullio Altan, Antonio Albanese e Michele Serra assegna il Premio Cipputi 2012

Miglior film sul mondo del lavoro a:

NADEA E SVETA di Maura Delpero (Italia, 2012, 62’)

Con la seguente motivazione: Oggi spesso Cipputi è donna, è straniera, è sola: alla fatica del lavoro aggiunge la fatica di mantenere vivi a distanza i suoi affetti. L’alienazione è più strappo e spaesamento che catena di montaggio. Nelle nostre città chissà quante volte ci sarà capitato di vedere due donne straniere alla fermata dell’autobus, sorrisi sui volti sciupati, abiti goffi, dialogo in lingua incomprensibile. Quante volte le abbiamo viste senza guardarle, senza neppure chiederci quale lingua è la loro lingua e quale storia la loro storia. Per guardare bene, per guardare meglio, ci vuole pazienza. Maura Delpero, donna italiana, ha dato allo sguardo (suo e nostro) il tempo necessario ad entrare nel mondo di Nadea e Sveta, donne moldave emigrate a Bologna. Sono amiche. Sono madri di figli lontani. Sono accanto ai nostri vecchi, lontane dai loro. Dov’è casa? Dove c’è il lavoro, o dove sono i figli? Che vita è, dovendo scegliere fra lavoro e salute, o fra lavoro e maternità? Eppure c’è una forza, in Nadea e Sveta. Eppure, nei dettagli faticosi delle loro giornate (l’accudimento, la panchina, la balera, la telefonata) c’è una luce: infinitamente più forte che in tanto nostro privilegio nevrotico. Quella luce, Maura Delpero ha saputo raccontarla.

PREMIO BASSAN – ARTE & MESTIERE

La Giuria composta da Paolo Virzì, Anna Lombardi (presidente Associazione Scenografi), Cristina Possenti (rappresentante Arredatori), Alida Cappellini e Giovanni Licheri (scenografi) assegna il Premio per la miglior scenografia (€ 3.000, offerti dall’Associazione Italiana Scenografi e Costumisti) a:

Lina Nordqvist, scenografa di CALL GIRL di Mikael Marcimain (Svezia, Irlanda, Norvegia, Finlandia)

Con la seguente motivazione: Amalgama straordinario tra fotografia, costumi, ambientazioni, arredamento e regia. Per un attimo, sovrappensiero, abbiamo pensato si trattasse di un film girato veramente alla fine degli anni ‘70. Guardando il film ci si lascia trasportare in quegli anni come se si trattasse di un racconto di cronaca girato realmente in quel periodo, la scenografia non sovrasta mai il racconto, ed è talmente al servizio della storia che sembra un documento girato allora!