Due cuori e una provetta, recensione

Wally e Kassie (Jason Bateman e Jennifer Aniston) si possono tranquillamente definire amici del cuore, l’uno molto diverso dall’altra si vogliono un gran bene e come spesso capita sotto il loro nevrotico e un pò compulsivo rapporto conflittuale, si nasconde la paura di un sentimento reciproco che potrebbe rivelarsi una gran delusione.

Kassie inoltre ha la classica sindrome da orologio biologico, gli anta sono arrivati con tutto il carico di nevrosi accompagnate dall’eta che avanza e il concepire la vita da single come un limite alla possibilità di una maternità che si fa sempre più un miraggio, così contro il consueto parere del nichilista ed ipocondriaco amico del cuore, Kassie decide di divenatre madre ricorrendo ad un donatore di sperma.

Quello che Kassie non sa è che durante il party per celebrare il lieto evento con tanto di donatore presente accompagnato dalla sua consorte, Wally in preda ai fumi dell’alcool scambierà il seme donato con il suo, un’azione che avrà come conseguenza la nascita del piccolo Sebastian.

Dopo il fattaccio, che peraltro Wally a causa della colossale sbronza ha rimosso, Kassie lascerà la città e tornerà dopo sette anni con il piccolo Sebastian al seguito, così una volta che i ricordi riaffioreranno e Wally comincerà ad affezionarsi al piccolo, il bisogno di confessare diventerà impellente…

Davvero sorprendente questa comedy diretta a quattro mani da Josh Gordon e Will Speck, capace di una levità davvero rara nell’affrontare temi complessi come la genitorialità formato single e sfoggiando un tocco romance che scivola via senza stucchevoli contrappunti tipici di molte comedy d’oltreoceano di ultima generazione che puntano ad un ritorno emotivo sin troppo facile, fastidiosa caratteristica evitata in questo caso con notevole mestiere.

Due cuori e una provetta si rivela un’operazione pienamente riuscita che punta ad atmosfere tanto lievi quanto efficaci, con un cast totalmente al servizio della storia, una regia accorta e mai invadente e uno humour per una volta non greve ne tantomeno sguaiato, elemento che dona al film una marcia in più e che è possibile ritrovare con accenti sovrannaturali anche nell’ottimo Ghost Town di David Koepp, che pur trattando un tema opposto come la morte, possiede molti punti in comune a livello di scrittura con la pellicola di Speck e Gordon.

Note di produzione: il regista Will Speck ha già diretto la parodia sportiva con Will Ferrell Blades of glory, lo script è basato sul racconto breve Buster dello scrittore premio Pulitzer Jeffrey Eugenides, nel cast in ruoli di contorno appaiono Jeff Goldblum e Juliette Lewis.