Avatar & Titanic, James Cameron parla del suo futuro in 3D

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Sembra che il 3D versione casalinga sia ormai uno dei punti fermi nella strategia commerciale dei piu grandi proeduttori di televisori e tecnologia home-video, per affermare questo trend  il regiata James Cameron è stato coinvolto in un grande evento in quel di New York, che ha visto i Black Eyed Peas esibirsi in un rutilante show che Cameron ha ripreso, utilizzando proprio la nuova tecnologia 3D che ha trasformato il suo Avatar in nuovo e imprescindibile punto di riferimento per tutte le produzioni hi-tech che verranno.

Cameron per l’occasione ha rilasciato un’intervista al quotidiano USA Today parlando del progetto Titanic, del futuro dei televisori 3D, e della possibilità di una distribuzione in Blu-ray di un Avatar in formato tridimensionale..

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Percy Jackson, la conferenza stampa da Atene

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Stamane live da Atene si è svolta una conferenza stampa che ha visto il cast del fantasy, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: Il ladro di fulmini, rispondere a domande provenienti da una platea di fan e giornalisti sparsi per il mondo, tutti collegati via chat.

Prima di riportarvi le dichiarazioni dei quattro giovani protagonisti e qualche retroscena riguardante la loro esperienza sul set e con il regista Chris Columbus, due parole sulla trama di questo film, nelle sale italiane dal 12 marzo e tratto da una serie di libri di grande successo, che potrebbe rivelarsi il nuovo fenomeno cineletterario del momento, pronto a sostituire l’uscente Harry Potter giunto ormai al suo doppio e ultimo capitolo cinematografico.

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Robert Pattinson: Eclipse completamente diverso da New Moon

Robert Pattinson

Robert Pattinson parla di Eclipse, il terzo capitolo della Twilight Saga che uscirà il 30 giugno 2010. L’attore che interpreta Edward dice che nel film ci sarà molta più azione (Taylor Lautner aveva annunciato più commedia):

E’ un film totalmente diverso da New Moon. Ci saranno molte più scene chiave e alcune sequenze di scontri immensi: non ho mai visto niente di simile in altri film.

Per questo motivo alcuni temono che ci sia talmente tanta violenza, che Eclipse venga censurato (cosa improbabile, perché la Summit non ha alcuna intenzione di perdere il suo pubblico di teenager). Pattinson scherza:

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Nemico pubblico, la conferenza stampa con Michael Mann

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Un caloroso applauso ha accolto il regista Michael Mann all’affollata conferenza stampa organizzata per la presentazione del suo gangster-movie Nemico pubblico, che uscirà nelle sale italiane il 6 novembre.

Tanto calore è presto giustificato, insomma Mann ci ha regalato in questi ultimi anni delle vere perle che hanno saputo miscelare con una certa arguzia, tecnica, spessore e intrattenimento, cosa non semplice in una Hollywood sempre più distratta e protesa verso le nuove tecnologie ed il rispescaggio compulsivo  testimoniato dai vari sequel, remake e reboot.

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Quentin Tarantino parla di Bastardi Senza Gloria, Grindhouse e del suo futuro … come scrittore!

Quentin Tarantino

Su Wired Italia è comparsa un’interessante intervista a Quentin Tarantino: il regista parla del suo passato, del suo presente e del suo futuro, partendo da Bastardi senza gloria, nei nostri cinema a partire dal 2 ottobre:

All’inizio pensavo che i Bastardi sarebbero stati una mini-serie per la tv. Poi ho tagliato un bel po’ di cose. Potrei tirarci fuori senza problemi un secondo film. Però è meglio se ci vado coi piedi di piombo… Per ogni mio singolo film ho detto che avrei fatto un sequel o un prequel, o che avrei preso un personaggio e gli avrei dato una nuova storia tutta sua..

Parlando di Bastardi senza gloria aggiunge:

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Anne Riitta Ciccone, regista de Il prossimo tuo intervistata in esclusiva da Il Cinemaniaco

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Anne Riitta, hai esordito nel mondo del cinema nel 1999 con Banana Splatter: ci racconti la tua evoluzione artistica di scrittrice e di regista?

Ho iniziato come assistente volontaria sui set, molto giovane, insomma portando i caffè. A quindici avevo deciso che da grande avrei fatto la regista, per colpa di un cineforum che ha scombinato tutti i piani che i miei genitori potessero avere su di me. Quindi ho fatto la gavetta, un corso come operatore, una laurea in Filosofia (per passione) , un paio di corsi di sceneggiatura (Rai, e workshop con la Columbia University di New York) poi grazie a un premio Solinas ho iniziato a lavorare seriamente, nel senso, mi venivano affidate sceneggiature che firmavo e persino, pur essendo giovane donna bionda, un set da dirigere. L’evoluzione di un regista va di pari passo con la sua vita e le sue convinzioni, la tecnica è l’aspetto più facile, quel che tento di fare è avere sempre qualcosa da dire che non sia solo una mia esigenza ma lo specchio di un’esigenza più possibile universale.

E’ uscito nel weekend il tuo nuovo film, Il prossimo tuo. Ci racconti di cosa parla e ci spieghi, perché, secondo te, il pubblico dovrebbe andarlo a vedere.

E’ una storia sulla paura, su come condizioni le nostre scelte, come sia alla base dei nostri pregiudizi e sospetto verso l'”altro”. E’ una coproduzione tripartita tra Italia, Finlandia e Francia, dato che si tratta di tre storie intrecciate tra Roma, Helsinki e Parigi. Penso che sia un film interessante da vedere per la tematiche, che di sicuro riguardano proprio tutti e sono sicuramente attualissime, ma anche perché è un prodotto orginale per il cinema italiano: girato in giro per l’Europa, in tre lingue e con un cast internazionale. Quel che mi ha motivato era la volontà di fare un film non provinciale, buttare l’occhio oltre alle Alpi, perchè come spettatrice del nostro cinema sono un po’ stanca di vedere le storie di gente che dovrebbe essere quella che incontro sul mio pianerottolo, ma in cui non mi riconosco mai, e che mi viene venduta come “il racconto del nostro paese”.

Tua mamma è finlandese e tuo padre siciliano, cosa hai portato nel tuo cinema delle due culture?

Il senso dello sradicamento e della non appartenenza, che prima vivevo come un handicap, oggi come un privilegio. Forse il senso di appartenenza è alla base dei più gravi danni dei nostri tempi. O forse me la racconto perchè non ho ancora capito di dove sono … comunque nel mio cinema di sicuro porta il fatto che ho sempre voglia di raccontare storie ampie, appunto più internazionali e il tema dello straniero infine è sempre presente, nei miei film.

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House of Flesh Mannequins: intervista a Domiziano Cristopharo

n662562914_1651008_3794Il regista Domiziano Cristopharo è quello che si può definire un artista a tutto tondo, e come tale ha una visione molto personale del fare cinema, ama i classici, ma predilige l’esplorazione miscelando l’estremismo visivo dello splatter al bisogno forte di distinguersi dalla massa, rischiando sulla propria pelle un certo ostracismo produttivo.

House of Flesh Mannequins è un esempio pratico del suo pensiero altro e della sua visione artistica dell’orrore del quotidiano, un film sicuramente non per tutti, ma originale quanto basta per incuriosire l’appassionato e lo spettatore che cerca qualcosa di veramente alternativo. Di seguito l’intervista con il regista che ci racconta del suo lavoro e delle sue passioni.

IC: Come hai cominciato ad interessarti di cinema e dove hai fatto la canonica gavetta?

DC: Ho avuto la passione del cinema fin da piccolo… infatti conservo ancora filmini fatti in super8 di quando avevo 10 e 12 anni; a 16 anni Umberto Lenzi mi invitò a seguire il set di un suo film… iniziai così tra cinema, teatro e figurazioni in TV a seguire più da vicino il mondo in cui volevo entrare…

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Angeli e demoni, intervista a Tom Hanks

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Fra qualche ora uscirà in tutto il mondo Angeli e demoni, l’attesissimo film di Ron Howard, pronto a sbancare ai botteghini, tanto quanto fece Il codice Da Vinci nel 2006 (solo in italia incassò oltre 28 milioni di euro, di cui più di 7,5 nel primo weekend).

Per ingannare l’attesa (domani potrete leggere la nostra recensione) oggi vi vogliamo offrire l’intervista che ha rilasciato Tom Hanks, protagonista nei film nei panni di Robert Langdon, inframezzata dalle foto delle location romane. Appena avete visto il film fateci sapere se vi è piaciuto!

Il trailer è ricco di suspense, ci sono molte scene d’azione nel film?

Sì, sono molte, ma non ci sono risse e pugni. Nel film Langdon spara con una pistola, ma solo per rompere una finestra. Questo è tutto. Il film è una corsa contro il tempo, c’è una bomba di antimateria che potrebbe esplodere da un momento all’altro e, allo stesso tempo, si sta svolgendo l’elezione del papa. Robert Langdon deve assolutamente fermare gli Illuminati prima che il nuovo papa sia eletto. Se non ci riuscisse, impedirebbe l’elezione papale e, se ciò accadesse, vorrebbe dire che lo status quo, nel bene e nel male, rimarrebbe per sempre violato. Quando entra in Vaticano, considerato come un avversario, Langdon afferma: “Guardate, io non studio simboli perchè penso che non abbiano senso. Al contrario, studio proprio il segno che lasciano nelle nostre vite e nella società. Spero solo di essere d’aiuto.” È molto diretto, e riesce perfettamente ad andare avanti.

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X-Men Le Origini – Wolverine: conferenza stampa

Si è tenuta oggi a Roma la conferenza stampa di X-Men Le Origini – Wolverine. Scopriamo insieme cosa hanno rivelato del film il regista Gavin Hood e il protagonista Hugh Jackman.

In fondo all’intervista, per chi ancora non l’avesse visto, potete trovare l’emozionante trailer del film, che uscirà il 29 aprile in Italia.

Cosa pensate dell’uscita della copia pirata del film su internet, e come credete che questo influenzerà il box office? Ci sono stati nuovi sviluppi nelle indagini?

(Hugh Jackman): Devo dire che quando è venuta fuori la notizia ci ha davvero spezzato il cuore. Avevamo appena finito di lavorare: turni di 24 ore di fila per il montaggio… molti non si rendono conto di quanto lavoro c’è dietro, quanta fatica. Quella versione è vecchia di 3 o 4 mesi, e non è chiaramente una prova valida di quanto abbiamo fatto. Almeno è stato rincuorante il supporto della comunità online: il 95% dei siti ha reagito negativamente all’uscita della copia pirata. Io spero e mi auguro che i fan del film e della serie andranno a vederlo, loro sanno che i grossi blockbuster estivi vanno visti sul grande schermo. Per quanto riguarda l’andamento del box office, non è proprio la mia materia, e non so quanto questa faccenda possa influenzarlo, spero semplicemente che la gente vada al cinema. Delle indagini invece non so cosa rispondere: non sono direttamente coinvolto nelle operazioni.

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Up, clip in anteprima, immagini e intervista a Pete Docter e Jonas Rivera

La Pixar Animation Studios ha offerto in anteprima esclusiva per la stampa 46 minuti del film Up, in uscita in Italia, nelle sale 3D, il 16 Ottobre 2009.

Alla fine della proiezione il regista Pete Docter e il produttore Jonas Rivera si sono messi a disposizione per discutere del proprio viaggio personale dentro un film che saprà conquistare giovani e giovani nello spirito.

Prima di raccontarvi cosa hanno detto e di mostrarvi una clip in anteprima, vi ricordo la storia: Carl Fredricksen, un vecchietto di 78 anni, conscio di non aver vissuto la sua vita fino in fondo, per mantenere una promessa fatta alla defunta moglie, decide di compiere un viaggio avventuroso legando migliaia di palloncini alla sua casa e volando via verso il Sud America, senza accorgersi che insieme a lui è decollato anche Russel, un vivace bambino di otto anni.

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Il giovane regista Simone Damiani a tutto campo sul cinema italiano – esclusiva Il cinemaniaco, seconda parte

Si conclude oggi la nostra chiacchierata con il giovane e promettente Simone Damiani, che ieri ha iniziato a raccontarci la sua visione dello stato di salute del cinema italiano.

Non trovi che ci sia carenza di contenuti e di dialoghi anche nei grandi blockbuster italiani e non solo nei film porno? (Mi vengono in mente i cinepanettoni…).

Le sale cinematografiche stanno chiudendo una dietro l’altra. Oggi chi produce film sa già che lo farà per vederli diffusi dalle tv, in chiaro ed a pagamento. E quando si vendono i cosiddetti diritti di antenna è fondamentale che il film non sia vietato ai minori di 18 e tanto meno di 14 anni, perchè in quel caso il film non sarà programmabile in prima serata e la somma pagata per acquisire i diritti sarà nettamente decurtata questo è solo un esempio di come la televisione stia cambiando il cinema. Entrando nello specifico della sceneggiatura, posso dirti che un prodotto televisivo è attento più a quello che si dice che a quello che si vede. La televisione viene spesso utilizzata come una radio mentre facciamo altre cose. E’ ormai passata la convenzione che un prodotto televisivo debba essere fruibile anche solo ascoltandolo, mentre invece il cinema dovrebbe essere soprattutto immagine secondo me. Negli anni 70 molti dirigenti tv erano convinti che la tv dovesse essere “sempre” comprensibile da tutti, anche dalla famosa “casalinga di Voghera… Forse non tutto è cambiato da quel periodo. Credo però che negli ultimi anni le cose stiano migliorando… al cinema ed in tv si parla oggi spesso di camorra, di omosessualità, di eutanasia… tutti temi tabù fino a pochissimo tempo fa.

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Il giovane regista Simone Damiani a tutto campo sul cinema italiano – esclusiva Il cinemaniaco

Il regista di Torno Subito, Simone Damiani, mi ha concesso un’ora della sua vita per rispondere a domande a tutto campo sul cinema italiano. La seconda parte potrete leggerla domani.

Oggi in un post di Cineblog, commentando l’articolo di Antonio Dipollina che parlava dei 200000 italiani che ogni sera acquistano un film vietato ai minori sui canali hot del bouquet di Sky hai detto:”Se continuerà a crescere con questi ritmi, Sky rischia di diventare in poco tempo la più grande industria culturale italiana. Auspico che i vertici dell’azienda decidano di programmare investimenti significativi nel settore cinematografico italiano. Se ciò non dovesse accadere, inviterò tutti gli autori italiani a smettere di passare nottate insonni su soggetti che non diventeranno mai film, e cimentarsi invece sulla scrittura di sceneggiature per i film hard italiani, che mi sembrano decisamente carenti dal punto di vista della varietà delle storie e dei dialoghi“.

Reputi che la maggior parte dei film italiani che arrivano in sala abbiano dialoghi e storie valide e originali?

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