City Island, recensione

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Vince Rizzo (Andy Garcia) è una guardia carceraria che vive con la famiglia, un figlio adolescente, una figlia al college e la bella moglie Joyce (Julianna Margulies) a City Island, un fazzoletto di terra nel Bronx, un villaggio di pescatori che fa quartiere a se nella caotica Grande Mela.

La sincerità non è proprio il forte dei Rizzo, Vince fa finta di giocare a poker una volta a settimana e invece coltiva la passione per la recitazione frequentando un corso, Joyce è una donna frustrata che invece che parlare con il marito e pretendere più attenzioni, si arrovella tra presunte amanti e continui litigi.

Anche i due figli a segreti non se la cavano male, Vinnie (Ezra Miller) ha una passione per le ragazze oversize al limite del feticismo, mentre Vivian (Dominik Garcia-Lorido) espulsa dal college e persa la borsa di studio, pur di non confessare la cosa ai genitori e raccimolare il necessario per pagarsi gli studi, si improvvisa spogliarellista ballando in uno strip-club.

Tutto sarebbe andato avanti così chissà per quanto tempo se nella vita dei Rizzo non fosse arrivato Tony (Steven Strait), figlio mai conosciuto e ritrovato per caso in una cella del penitenziario da Vince, corpo estraneo, ma non troppo che si insinua nella famiglia Rizzo e come una mina vagante innesca involontariamente una serie di tragicomiche situazioni che porteranno finalmente un pò di verità tra i membri della famiglia, naturalmente la cosa non sarà affatto indolore.

Davvero una piacevole sorpresa questo City Island, il regista indipendente Raymond De Felitta ci fa riscoprire la malinconica vena comedy di un ritrovato Andy Garcia da qualche tempo relegato a ruoli di contorno e una scrittura genuina e che punta al cuore, priva di fronzoli che ultimamente ritroviamo in dosi massicce in molte pellicole made in Hollywood.

City Island è un’isola felice in un mare di script ammiccanti e sin troppo costruiti, un ibrido che sembra nato dall’evoluzione della sit-com televisiva nei serial dramedy di ultima generazione, che in questi anni ci hanno regalato serie tv davvero sorprendenti vedi Boston Legal, piuttosto che Desperate Housewives, senza dimenticare la rivelazione musical Glee. una scrittura dall’equilibrio invidiabile che il cinema sembra aver in parte dimenticato e la tv da contenitore onnivoro qual’è fagocitato e metabolizzato.

Nel film di De Felitta non c’è una sbavatura, nulla di troppo o troppo poco, per non parlare di un finale assolutamente perfetto. Perdere l’occasione di vedere una comedy, pardon una dramedy così godibile sarebbe un vero peccato, noi più che consigliarvela caldamente non possiamo fare.

Note di produzione: il film è stato premiato dal pubblico al Tribeca Film Festival 2009, rassegna di cinema indipendente fondata da Robert de Niro,  nel cast oltre alla star televisiva Julianna Margulies lanciata dal medical E.R. Medici in prima linea e attualmente protagonista del legal-drama The good Wife, anche Dominik Garcia-Lorido nella realtà come sullo schermo figlia di Andy Garcia.