Cannes 2010 venerdì 14: Ieri Draquila convince, oggi Wall Street 2

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Terza giornata per il Festival di Cannes, dopo un esordio in grande stile con il Robin Hood di Ridley Scott che sembra non aver creato grossi scompensi alla stampa internazionale, ne al parterre di critici francesi, mai tenero e sempre pronto a dimostrare platealmente il proprio dissenso, vedi i fischi da mercato per Il Codice Da Vinci, stavolta a parte qualche perplessità per come Scott ha ritratto i francesi, invasori/cospiratori  di turno, sembra non aver trovato nulla da ridire sull’epico prequel che non entusiasma, ma nemmeno delude.

Nessun rumore tra le poltroncine, grida o fischi. A giudicare dalle prime recensioni e dalle persone con cui ho parlato, è una reazione buona ma non grandiosa. (Anne Thompson-Indiewire).

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Stesse reazioni per la stampa internazionale, a parte l’entusiasta Daily Telegraph tutti sembrano, pur senza chiose, aver apprezzato il ritorno del dinamico duo Ridley Scott/Russell Crowe sullo schermo, dopo il thriller Nessuna verità quarto  fillm della prolifica coppia.

Ieri era anche il giorno dell’evento speciale Draquila-L’Italia che trema, Sabina Guzzanti racconta l’intervento governativo post-terremoto con la consueta ficcante vena polemica, senza dimenticare la sua missione di vita. disarcionare mediaticamente il premier Silvio Berlusconi. La proiezione per la stampa ha registrato il pienone, qualche applauso e molto apprezzamento per il doloroso edf importante tema trattato.

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Così mentre il ministro Bondi assente dal festival fa gli auguri di rito a Lucchetti per il suo La nostra vita in concorso e a Michelangelo Frammartino, il suo Le quattro volte ha ricevuto il sostegno economico del governo italiano, Sabina Guzzanti in conferenza stampa, attacca il governo e critica aspramente l’assenza di Bondi:

Mi ero ripromessa di non affrontare l’argomento, ma provo vergogna per l’assenza di Bondi al Festival e per l’ennesima figura terribile che il nostro paese fa all’estero grazie al comportamento di questo governo.

Poi succede quello che accade spesso con la debordante personalità militante dell’attrice che ritroviamo anche sullo schermo, il film ha avuto un riscontro ai botteghini decisamente tiepido (263,000€ l’incasso dal 7 maggio), che si lancia in un monologo che dipinge parte degli italiani come degli ignoranti incapaci di distinguere la realtà dalla fantasia, portando a galla, come nel suo documentario tutte le limitazioni ideologiche dell’artista che utilizza parole che come al solito stonano con contesto ed intenti.

Una porzione di realtà che rappresenta un po’ tutto il paese, con una popolazione plagiata, priva di qualsiasi strumento, dal bassissimo livello di istruzione alla completa assenza di informazione, per controbattere il bombardamento propagandistico.

cannes 2010Lasciamo ora da parte le polemiche politiche per dedicarci alla proiezioni odierne, dopo Chongqing Blues di Wang Xiaoshuai e Tournée di Mathieu Almaric, ieri la proiezione di quest’ultimo ha goduto di un red carpet scatenato, (vedi foto gallery) e ricevuto applausi a scena aperta, oggi per la Selezione ufficiale è il turno di The Housemaid del regista coreano Im Sangsoo, in una famiglia dell’alta borghesia l’assunzione di una bella cameriera, che ben presto dIventerà l’amante del padrone di casa, disgregherà lentamente il nucleo familiare.

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Ed ora uno sguardo alle sezioni collaterali che per oggi riservano Aurora del regista romeno Cristi Pulu (Un certain regard), la giornata di un uomo disperato ed inquieto che attraversa Bucarest in cerca di una soluzione al suo male di vivere, mentre il regista giapponese Hideo Nakata (Ring, Dark Water) esplora il lato oscuro del cyberspazio con il thriller psicologico Chatroom.

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Concludiamo con gli eventi speciali della giornata, oltre ad una nostalgica reunion degli attori Alain Delon e Claudia Cardinale, grazie alla proiezione di una versione restaurata de Il Gattopardo di Visconti nella sezione Cannes Classic a 47 anni dalla sua Palma d’oro, prevista anche l’attesa anteprima di Wall Sreet-Il denaro non dorme mai, ad oltre vent’anni dall’originale, tornano Oliver Stone e Michael Douglas, stavolta al posto del rampante Charlie Sheen, la nuova star di Hollywood e pupillo di Spielberg, Shia Labeouf.