Predators, recensione in anteprima

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Un gruppo di uomini e una donna vengono paracadutati in una zona selvaggia e sconosciuta, nessuno di loro sa ne come, ne perchè si ritrovino nel bel mezzo di una giungla equipaggiati solo di un arma a testa.

Fatte le presentazioni sarà Royce (Adrien Brody) mercenario ed ex-militare a prendere il comando del gruppo formato da Isabelle (Alice Braga) esperto cecchino israeliano, Stans (Walton Goggins) detenuto condannato alla pena capitale, Cuchillo (Danny Trejo) un guerrigliero narcotrafficante, Nikolai (Oleg Taktarov) militare dei corpi speciali russi, Mombasa (Mahershalalhashbaz Ali) soldato degli squadroni della morte della Sierra Leone, Hanzo (Louis ozawa Changchien) membro della Yakuza ed Edwin (Topher Grace), medico e unico civile del gruppo.

Ben presto Royce e compagni scopriranno non solo che la giungla in cui si trovano è aliena, ma che l’intero pianeta è una sorta di campo d’addestramento per  Predator, una razza di cacciatori alieni che dopo averli osservati e stanati come selvaggina, daranno il via ad una sanguinosa battuta di caccia, in cui l’unico obiettivo per le prede umane è restare in vita il più a lungo possibile.

Robert Rodriguez in veste di produttore riesce finalmente a realizzare un terzo capitolo dedicato ad una una delle icone fanta-horror più amate di sempre, quel Predator datato 1987 diretto da John McTiernan con protagonista Arnold Schwarzenegger, seguito all’epoca da un secondo episodio con Danny Glover e più recentemente da due crossover di non eccelsa qualità, ma abbastanza fortunati al botteghino.

Rodriguez si riserva oltre al ruolo di producer quello di supervisore agli effetti speciali, affidati per l’occasione al veterano Greg Nicotero e lascia la regia in mano all’ungherese Nimrod Antal (Kontroll, Vacancy) che bisogna ammettere se la cava bene in questo survival-action ricco di effetti speciali, che rispetta l’originale di McTiernan e pur non brillando per originalità e con una parte finale che perde qualche colpo, porta a casa un dignitoso risultato.

Il film è ricco di rimandi al primo capitolo, oltre alla giungla e ad uno dei Predator fedele all’originale, creato all’epoca dal mago degli effetti speciali Stan Winston, c’è la gatling impugnata nell’originale da Jesse Ventura e il compositore John Debney che rivisita passo passo il tema di Alan silvestri e rimanendo sul versante citazioni, l’attore-feticcio di Rodriguez Danny Trejo, reduce dal set di Machete, ha look ed armi che richiamano il Chuck Norris dell’action anni ’80 Invasion USA,

Anche se la tensione dell’originale latita, Predators scorre fluido e diverte grazie ad una regia efficace e ad un casting oculato. Adrien Brody in  versione muscolare non convince, ma l’attore compensa con il talento la mancanza di fisicità e il confronto con il colosso Schwarzy. Naturalmente finale aperto, e visto che tanto un sequel ce lo dovremo comunque sorbire, lo suggeriamo noi giocando un pò, diciamo un bel crossover Riddick vs Predator, in quel caso chi sarebbe il predatore?

Note di produzione: nel cast figura anche il Morpheus di Matrix Lawrence Fishburne (Noland) e l’attore televisivo Walton Goggins (Stans), il detective Shane Vendrell nel serial The Shield.