Stardust, recensione

stardust (500 x 737)

In un fiabesca Inghilterra, il magico e incantato mondo di Stormhold e quello degli umani è diviso da un grande muro affinchè gli abitanti di entrambi i lati non si incontrino mai, ma l’amore, la passione e soprattutto la curiosità non sopportano confini e limitazioni, così un bel giorno eludendo la sorveglianza del vecchio guardiano, un giovane riuscirà a sconfinare dall’altra parte e incontrerà l’amore in una principessa tenuta prigioniera, un amore da cui nascerà Tristan, figlio che il giovane padre alleverà nel mondo degli umani.

Tristan (Charlie Cox) ormai cresciuto è un giovane ingenuo e molto innamorato di Victoria (Sienna Miller), ragazza frivola e vanesia, a tal punto da non scorgerne la pochezza d’animo e chiederle di diventare sua moglie, una proposta di matrimonio che la ragazza accetterà ad una sola condizione, Tristan avrà sette giorni per portare alla futura sposa in pegno d’amore una stella cadente che proprio in quel momento transita nel cielo stellato al di sopra delle loro teste, cadendo oltre il muro di confine.

Proprio mentre Tristan e Victoria suggellano la loro promessa di matrimonio, al di là del muro un re morente con al capezzale i suoi figli in attesa di sapere a chi spetterà il trono, comunicherà che il nuovo sovrano sarà colui che  gli riporterà un prezioso gioiello che il re lancerà tra le stelle. il regal gioello e la stella cadente si scontreranno e quando toccheranno terra il primo sarà al collo della seconda, trasformatasi per magia in una giovane ragazza.

Yvaine (Claire Danes), questo il nome della stella cadente, si troverà nelle mire di tre megere capeggiate dalla strega-regina Lamia (Michelle Pfeiffer) in cerca della fonte dell’eterna giovinezza e dell’ambizioso fratricida Septimus (Mark Strong) ultimo aspirante al trono sopravvissuto ad uno scontro all’ultimo erede. Così toccherà proprio all’ignaro e impreparato Tristan, figlio di entrambi i mondi e in cerca del suo pegno d’amore, difendere Yvaine dal pericolo incombente.

L’inglese Matthew Vaughn produttore delle gangsta-comedy di Guy Ritchie e regista dell’intenso Pusher con Daniel Craig, sceglie per la sua seconda prova dietro la macchina da presa di cimentarsi con un romanzo dello scrittore Neil Galman, sfornando una delle fiabe in celluloide più intriganti degli ultimi anni.

La forza di questo anomalo fantasy non è solo nel look, che miscela sapientemente tutti i clichè del genere fanta-avventuroso con effetti speciali dalle volute e fumettose ricercatezze visive, ma l’utilizzo di uno humour tipicamente british che pervade tutta la pellicola e che tocca punte di eccellenza grazie alle performance di due guest d’eccezione che si dimostrano ancora una volta dotate di vis comedy d’altissimo profilo, Robert De Niro con il suo spassoso e tenero pirata e una splendida Michelle Pfeiffer strepitosa strega da favola.

Altra carta vincente di Stardust è senza dubbio il libro da cui è tratto, opera di un eclettico scrittore britannico che di certo non si può considerare un classico autore di saghe fantasy, basta pensare all’altro suo pluripremiato romanzo American Gods o alla acclamata serie a fumetti Sandman, di cui Gaiman è sceneggiatore. Stardust riesce la dove in parte fallisce il fantasy Inkheart-La leggenda di cuore di inchiostro di Ian Softley, molto simile al film di Vaughn per look e suggestioni, ma inesorabilmente minato da un poco coraggioso formato family-movie.