Come d’incanto, recensione

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la principessa Giselle (Amy Adams)  vive in un colorato e musicato mondo da cartoon, fatto di animali parlanti, orchi malvagi e fascinosi castelli al limite di foreste incantate in attesa che il suo principe azzurro la porti via con se per il canonico…e vissero felici e contenti.

Purtroppo come in tutte le fiabe che si rispettino c’è una perfida strega, la regina Narissa (Susan Sarandon), che ha deciso che Giselle è un intralcio, così bella e così buona da far venire un attacco d’orticaria, così la spedisce con un incantesimo a…New York!

Si Perchè Giselle oltre a ritrovarsi catapultata da un tombino nel bel mezzo di Manhattan, nella transizione è diventata una bella ragazza in carne ed ossa che con tanto di svolazzante abito bianco, ammiccanti canzoncine e laboriosi animaletti, piomberà nella vita del padre single Robert Philip (Patrick Dempsey) e della figlioletta Morgan (Rachel Covey).

Nel frattempo anche lo zelante principe Edward (James Marsden) ha deciso di seguire la sua donzella nel mondo dove nessuno vive felice e contento per riportarla a casa, ad accompagnarlo ed assisterlo il mellifluo servo Nathaniel (Timothy Spall) che in realtà è al soldo della perfida Narissa ed ha ricevuto da quest’ultima l’ordine di trovare ed elimibare Giselle, fornendogli anche una bella scorta di mele avvelenate.

Solo la disney poteva parodiare in maniera efficace se stessa e il mondo delle fiabe, da cui ha attinto a piene mani nel corso di più di sessant’anni e lo fa con un autoironia ed un eleganza davvero encomiabili, sfornando un intrigante e spassoso live-action.

Giselle/Amy Adams è davvero irresistibile, gioca a fare la principessa delle fiabe esibendosi in coinvolgenti numeri musicali e sfoggiando una serie di mossettine ed una aria svanita che non può non conquistare, accanto a lei un adeguato Patrick Dempsey che però va poco oltre il rodato fascino del suo dr. Shepherd nel serial Grey’s Anatomy.

Adeguati gli effetti speciali che miscelano live-action, computer animation e CGI con punte di eccellenza come la traformazione di Narissa al ballo in maschera ed il drago del finale che riescono ad amalgamarsi in maniera quasi perfetta con le controparti in carne ed ossa, non dimenticando il colorato ed immersivo incipit in full animation.

Un plauso anche a Susan Sarandon che come la Glenn Close del live action La carica dei 101, si mette in gioco parodiando, in un effervescente e luciferino mix, tutte le streghe/matrigne/regine del mondo delle fiabe creando una fascinosa e teatrale viillain in gonnella da manuale.

In  ultimo davvero ottimo  anche il comparto sonoro, con azzeccati numeri musicali, su tutti notevole la sequenza nel parco, la colonna sonora è curata dal mago dei musical made in Disney Alan Menken nel corposo curriculum La bella e la bestia, Aladin e La sirenetta.