Men in Black 2, recensione

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C’era una volta in una galassia lontana lontana il pianeta Zharta minacciato dalla perfida Seerlena (Lara Flynn Boyle), malvagio alieno mutaforma kilotyano che ambiva a possedere La Luce di Zharta, gioiello dall’incredibile bellezza e dall’altrettanto incredibile potere distruttivo.

Gli zarthani fuggirono con il gioiello sulla Terra e chiesero aiuto ai Men in Black perchè custodissero e nascondessero alla malvagia Seerlena il prezioso gioiello, ma vista la pericolosità della prima e la potenza del secondo, l’accordo non fu  raggiunto e l’incontro terminò con l’arrivo imprevisto di Seerelena che venne gentilmente trattenuta dai terrestri, mentre Zarthani e gioiello raggiungevano lidi più sicuri.

Ora Seerlena, dopo più di dodici anni terrestri, è tornata sulla Terra e dopo aver divorato e indossato una sensuale modella di biancheria intima, è di unovo a caccia del gioiello, pronta a vendicarsi dei Men in Black che anni prima si misero tra lei/lui/esso e il prezioso manufatto alieno.

Solo gli Agenti J (Will Smith) e K (Tommy Lee Jones) sono in grado di fermarla, purtroppo il primo non conosce bene l’entità della minaccia che incombe sul pianeta, mentre il secondo, che all’epoca era sul luogo del rendez-vous intergalattico zhartani-terrestri, ha lasciato da tempo la divisione dei Men in black dopo essere stato sparaflashato, ed ora senza alcuna memoria degli anni passati lavora in un piccolo ufficio postale di una sperduta cittadina.

Ritorna il terzetto responsabile degli incassi da blockbuster del primo capitolo Barry Sonnefeld/Will Smith/Tommy Lee Jones, la ricetta si ripete con qualche piccola variazione sul tema, qualche citazione in più e un’escalation di effetti speciali che miscelano make-up e animatronica del geniale Rick Baker e le artistoidi manipolazioni digitali della Industrial light & magic di George Lucas.

Il film nonostante abbia il difetto di tramettere in più di un’occasione una fastidiosa sensazione di già visto, miscela con una indubbia abilità sci-fi, comedy ed action, usufruendo di una coppia di protagonisti particolarmente affiatati e di una sensuale villain da cui ci faremmo volentieri divorare.

Men in Black 2 non aggiunge e toglie nulla al suo predecessore, quindi chi ha apprezzato il primo episodio troverà altrettanto divertente questa seconda puntata, da segnalare un cameo di Michael Jackson nei panni di un alieno sotto copertura con tanto di Green Card.