Wall Street Il denaro non dorme mai, recensione in anteprima

Dopo le accuse per insider trading e mesi di processi, Gordon Gekko (Michael Douglas) ha affrontato la prigione e una volta uscito, in meno di dieci anni è tornato sulla cresta dell’onda grazie ad un libro in cui profetizza un devastante crack finanziario che puntualmente si verificherà.

Gekko però ha perso praticamente tutto e non solo a livello economico, la morte del figlio gli ha fatto perdere l’utimo affetto su cui ancora contava, la figlia Winnie (Carey Mulligan) che nel frattempo è fidanzata e convive con Jake Moore (Shia Labeouf) un giovante e talentuoso mediatore finanziario che lavora per una prestigiosa banca di Wall Street.

Sarà proprio la banca per cui lavora Jake una delle prime vittime illustri di un mercato vicino al collasso, così la morte per suicidio del suo mentore finito sul lastrico a causa delle subdole manovre di Bretton James (Josh Brolin), speculatore senza scrupoli di una delle più potenti banche d’investimenti di Wall Street, sarà l’occasione per Jake di incontrare e chiedere aiuto al futuro suocero Gekko per vendicare la morte del suo mentore e per Gekko di provare a riallacciare un rapporto con la figlia.

Oliver Stone si cimenta con il suo primo sequel, ripescando un vero classico anni’80 quel Wall Street che all’epoca fece vincere un premio Oscar a Michael Douglas per la miglior interpretazione maschile e raccontò con efficacia il mondo dei broker e dello yuppismo imperante in una modaiola New York da bere, con un monologo sull’avidità da antologia in cui Douglas/Gekko metteva in piazza le debolezze umane.

Wall Street: Il denaro non dorme mai risulta un’operazione convincente grazie alla regia di Stone che si lancia in intriganti digressioni visive ed esplora una New York post-11 settembre tanto fascinosa quanto tentacolare e ad un cast efficace, Douglas reindossa il suo Gekko come un pregevole abito su misdura che non sente il trascorrere dl tempo, supportato da uno Shia LaBeouf sempre più bravo ed un luciferino Josh Brolin che non delude nei panni del nuovo Gekko.

Stone è senza dubbio un affabulatore che col tempo si è ammorbidito, ma non ha perso il bisogno di spessore che gli è così congeniale, il film è scritto davvero bene, scorrevole e parla di economia e finanza in maniera accessibile e nonostante metta di nuovo in piazza i mali di un’economia che finisce per divorare se stessa, si concede un tranquillizzante happy end con riunione familiare, ma sarà poi davvero cosi?

Nelle sale dal 22 ottobre 2010

Note di produzione: gli esterni del film sono state girate a Wall Street in vere sale di contrattazioni, l’attore Josh Brolin per qualche tempo ha svolto l’attività di intemediatore finanziario, mentre Shia LaBeouf appositamente per il film si è sottoposto ad un corso intensivo di finanza, riuscendo a superare anche l’esame per diventare operatore di borsa certificato.