Torino Film Festival 2009, quinto giorno

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Giro di boa per la ventisettesima edizione del Torino Film Festival, quinta giornata e si prosegue con il duplice omaggio ai cinesti Nagisa Oshima e Nicholas Ray, oggi per la gioia dei cinefili presenti alla rassegna torinese una delle pellicole più conosciute dal grande cineasta giapponese, Tabù/Gohatto. Oshima, egli stesso discendente di una famiglia di samurai, mostra uno sguardo inedito su questa casta di guerrieri ormai sul viale del tramonto esplorando la tematica omosessuale.

Anche per Nicholas Ray un grande classico, Johnny Guitar atipico melodramma western con Joan Crawford, ancora un genere da grande studios riletto e rivisitato dal cineasta americano in chiave politica, divenuto in seguito fonte di ispirazione per intere generazioni di cinefili e cineasti.

Per il cinema italiano giornata dedicata alle opere prime realizzate da cineasti piemontesi, in mattinata serie di cortometraggi prodotti in diversi formati per la sezione Spazio Torino, mentre per Italiana doc, tra i documentari segnaliamo Into the blue del cineasta abruzzese Emiliano Dante, uno sguardo sul dopo terremoto attraverso gli abitanti di una tendopoli alle prese con il quotidiano e la voglia di ricostruirsi una vita.

…abbiamo cercato di autorappresentarci con ironia, invece che in maniera patetica o piagnucolosa, consapevoli che Into the Blue è una docufiction, cioè una sorta di adattamento a una catastrofe naturale.

Concludiamo questa piccola incursione tra le tante iniziative e proiezioni del festival torinese segnalando l’anteprima del film d’animazione Fantastic Mr. Fox, il regista de I Tenembaum Wes Andersaon adatta un libro per ragazzi di Roald Dahl utilizzando la tecnica stop-motion di classici come Nightmare before a Christmas.

Nel libro non ci sono avvenimenti sufficienti per fare un lungometraggio, così abbiamo dovuto inventare parecchio…non intendevamo escogitare le stesse trovate che lui avrebbe immaginato, ma apportare la nostra personalità cercando di fare una storia alla Roald Dahl.