The Darkest Hour, il panel al Comic-Con 2011

Altro panel dal Comic-Con di San Diego, stavolta ci occupiamo del fantascientifico con alieni invasori The Darkest Hour, in uscita nelle sale americane in 3D il 23 dicembre 2011. Al panel tenutosi alla convention californiana era presente il regista Chris Gorak che ha parlato del film e mostrato alcuni concept art. Per il panel proseguite dopo il salto, mentre per visionare i concept art cliccate QUI.

Gorak dopo aver mostrato i concept art realizzati per la pellicola ha parlato del concept del film e di alcune particolarità degli alieni:

E’ più spaventoso di notte perché di giorno non si possono vedere [gli alieni]. ma di notte la loro energia elettro-aliena illumina le lampadine e accende stereo e sirene e roba del genere. È un po’ un errore tattico da parte degli alieni e quindi è più facile tracciarne la posizione di notte.

Le creature cadono dal cielo sotto forma di globi di luce bianca:

Le creature nel film cadono dal cielo in giganteschi globi di luce bianca. È bello all’inizio, ma si trasforma rapidamente in qualcosa di letale…Sono fatti di una tale ondata di letale ed intensa energia che solo toccandoli si finisce a brandelli, in pratica come una cippatrice per il legno. Immediatamente gli organi vengono inceneriti e distrutti. Un’altra grande arma di cui possono fruire con la loro energia è quella di afferrare le cose a distanza e lanciarle con violenza.

The Darkest Hour, che tra le altre cose è la prima produzione americana ad essere girata interamente in Russia, tra i produttori figura il Timur Bekmambetov di Wanted, segue un eterogeneo gruppo di sopravvissuti provenienti da tutto il mondo guidati dal protagonista interpretato dall’attore Emile Hirsch, che deve sopravvivere all’occupazione straniera e trovare un modo per combattere contro le bestie invisibili. Seguiamo gli umani sopravvissuti per le strade di Mosca dopo l’attacco iniziale che ha ucciso il 91% della popolazione della città.

Alla fine, gli eroi della storia scoprono che gli alieni possono vedere e individuare i loro bersagli attraverso gli impulsi elettro-magnetici che emaniamo. Per contrastare questo hanno in  squadra con un eccentrico scienziato russo che costruisce una gabbia di Faraday di fortuna, un dispositivo capace di isolare tali impulsi che diventa un vero e propio scudo dietro cui celarsi durante le incursioni degli alieni.

Come già accennato uno dei punti deboli degli invasori alieni, che sono praticamente invisibili, è la loro rintracciabilità attraverso un potente campo elettrico che emenano e che influisce su tutti i dispositivi elettrici nelle loro immediate vicinanze. Come un vero e propio sistema di pre-allarme. Uno dei sistemi usati dai sopravvissuti per difendersi e l’utilizzo di lampadine nelle vicinanze dei vari nascondigli che si illuminano ogni qual volta un alieno è nelle loro vicinanze.

In una delle sequenze più elaborate del film, due degli eroi sgattaiolano fuori da una macchina della polizia abbandonata nel mezzo della Piazza Rossa per la raccolta di armi e rifornimenti. Per dare al film un valore aggiunto in dettaglio, i realizzatori hanno girato la scena in esterni. Ovviamente chiudere la Piazza Rossa non era un’opzione, quindi girato in cinque giorni hanno transennato una sezione della piazza alla volta. Il risultato finale è lo spettacolo inquietante di uno dei luoghi più famosi e suggestivi del mondo completamente deserto. (fonte Collider)