New York Film Critics Circle awards: stravince Milk

Dopo i premi LAFCA di ieri, che hanno visto trionfare Wall-E, arrivano oggi, a poche ore dall’annuncio dei nominati ai Golden Globe, i risultati dei premi del New York Film Critics Circle, che ha assegnato una ben tre riconoscimenti a Milk di Gus Van Sant (miglior film, miglior attore protagonista e non protagonista). Bene anche La felicità porta fortuna, che si prende due premi (regista e attrice protagonista) e Wall-E (miglior film d’animazione).

Se iniziano a delinearsi quelli che saranno i probabili vincitori degli Oscar per certe categorie, quello per il miglior documentario per il premiatissimo Man on Wire e quello come film d’animazione a Wall-E (oltre a quello per la migliore attrice protagonista a Penelope Cruz e quello per il miglior attore protagonista a Sean Penn), per il miglior film straniero sarà bagarre: Gomorra, probabile candidato, dovrà vedersela anche con 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni, vincitore dei NYFCC Awards.

Vediamo tutti i premiati:

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Recensione: La felicità porta fortuna-Happy go lucky

Pauline, Poppy per gli amici, è una maestra elementare. circondata da amiche che le vogliono bene, e dai suoi adorati bambini. Pauline grazie al suo fare gioioso e coinvolgente affronta la vita di tutti i giorni con grande ottimismo, seguiamo le sue vicissitudini quotidiane, tra lezioni di flamenco, esilaranti lezioni di guida e serate tra amiche e pub, tutto immensamente e pienamente goduto con la sua passione per la vita che colora anche la più grigia delle giornate, le piccole difficoltà quotidiane affrontate con il coraggio e l’ingenuità di una bambina stupita, una trentenne con una meravigliosa sindrome di Peter pan, o di Campanellino in questo caso, non si può non volerle bene, non  si può, non innamorarsi un pò di lei.

Mike leigh, (il segreto di Vera Drake) ci aveva già ampiamente dimostrato la sua abilità nel tratteggiare la vita della periferia londinese, dei sobborghi, vita vissuta di gente comune, senza timore di affrontare temi ostici e scomodi, per mostrare come l’ambiente che ci circonda ci plasma e ci influenza, nella vita come nelle scelte, l’aveva fatto con il tocco leggero di una regia didascalica, ma pregna di suggestioni visive, sempre sul filo del melò, tra passioni, drammi e voglia di fuga.

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La felicità porta fortuna, galleria fotografica e video del nuovo film di Mike Leigh

Esce domani nelle sale italiane La felicità porta fortunaHappy Go Lucky, il nuovo film di Mike Leigh, vincitore dell’Orso d’Argento per l’interpretazione femminile di Sally Hawkins (nominato nella stessa manifestazione per la miglior regia).

Il film racconta la vita di Poppy, un’insegnante trentenne londinese, che prende lezioni di flamenco e di guida, passa il weekend con le amiche e che, a causa del suo innato ottimismo e la sua parlantina, contagia chiunque le stia vicino.

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Mike Leigh: la classe operaia va in paradiso

Mike Leigh è il regista del quotidiano, come il collega Ken Loach testimonia lo svelarsi di una normalità che ci circonda, i personaggi dei suoi film sono gente comune, operai, casalinghe, impiegati, che ogni mattina al suono della sveglia affrontano i piccoli grandi problemi di tutti i giorni,le scadenze, i figli, la disoccupazione, la vita matrimoniale. Leigh non trasforma i suoi personaggi in eroi per caso o testimonia la loro metamorfosi in qualcosa di meglio, ne osserva i gesti, i pregi ed i difetti dell’essere umano calato in situazioni e ambienti dall’imbarazzante banalità, nessun sogno americano, ma solo ed esclusivamente british life.

Mike Leigh nasce a Manchester il 20 Febbraio 1943, la sua infanzia è influenzata notevolmente dal nonno fotografo, trasferitosi a Londra frequenta la London film school che grazie ad una vasta gamma di materie che comprendono pittura, recitazione, disegno e scenografia da al giovane Mike una formazione completa che gli permetterà un approfondito approccio al mestiere di regista.

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Sedicicorto International Film Festival e Fice

Finalmente abbiamo l’onore di ospitare qualche giovanissimo festival, come il Sedicicorto, che raggiunge appena il suo quinto anno di età. Devono essere momenti di fervore e di passione quelli iniziali di un festival, che richiedono sforzo da parte degli organizzatori, ma che trovano sicuramente grande consenso da parte del pubblico e dei filmmaker.

Il festival si svolge dal 06-10-2008 al 12-10-2008 ed è suddiviso in 6 sezioni competitive, a cui possono partecipare tutti i cortometraggi, prodotti dopo il 01-01-06. La durata dei lavori può essere al massimo di 32 minuti.

Sedicicorto è tutto italiano, e si svolge a Forlì. Non ci sono scuse, è vicino a casa e non c’è altro da fare che recarsi in loco e gustarsi le proiezioni, sempre che non si sia già presenti nel programma, con lo scopo di presentare il proprio lavoro.

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Gomorra e Into the Wild, migliori film d’essai 2008

Sono Into the wild di Sean Penn e Gomorra di Matteo Garrone, i vincitori del referendum Migliori film d’essai 2008, promosso dalla rivista ‘Vivilcinema’ e dalla Fice, federazione italiana cinema d’essai, in collaborazione con il Fac, comitato film arte e cultura.

La premiazione si svolgerà in occasione dell’ottava edizione degli Incontri del Cinema d’essai, in programma ad Asti dal 7 al 9 ottobre; I tributi saranno assegnati nella serata di mercoledì 8 ottobre.

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Yu Lik-wai

L’oriente furoreggia nel cinema, c’è poco da fare; ci sono tanti artisti che da anni propongono al mondo le loro opere, ma solo recentemente siamo arrivati ad apprezzare a livello macroscopico tale interessantissimo fenomeno. Dopo il Giappone, visitiamo quella città fantastica e controvera che è Hong Kong. E’ qui che hanno avuto luogo i natali di Yu Lik-wai , il 12 Agosto del 1966, chiamato a volte Nelson Yu Lik-wai o, più semplicemente, Nelson Yu. Formatosi in Belgio all’INSAS (Institut National Superieur des Arts de Spectacle), si è laureato in Cinematografia nel 1994. Ben presto è divenuto un punto fermo sia per il cinema cinese in cui è conosciuto per lo più per le sue collaborazioni con Jia Zhangke, sia per quello di Hong Kong.

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Festival di Venezia dalla sessantunesima alla sessantacinquesima edizione: David Lynch e i Fratelli Coen

Il congiungersi dell’inizio con l’era odierna mi rimanda a visionni di scenari solenni, come Stonehenge in una notte in cui si effettua un rito di rinascita o cose simili. Il percorso iniziato ormai tempo fa fortunatamente non sembra destinato a finire a breve.

Rivedo, con un pò di nostalgia, tutti i volti che ho visto passare fin’ora qui, in questa magica Laguna, e l’idea di svanire tra qualche paragrafo, mi fa sentire vuoto, mi fa sentire la necessità di prendermi dei punti di riferimento, come quando ci si scambiava l’inidirizzo con gli amici conosciuti al mare.

Sento il bisogno di qualcosa che mi dia un pò di sicurezza, qualcosa che non mi faccia sentire come una pallina della roulette, lentamente destinata a fermarsi; chissà se si rende conto della fine lenta e inesorabile della sua corsa. Spero per lei che in quel momento viva in una sorta di semi-coscienza, e che davanti ai suoi occhi si spengano i volti dei divi, come

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