Cuore di Clown, nuovo corto progetto “perFiducia”

Torniamo ad occuparci del progetto perFiducia e di una nuova trilogia di cortometraggi, il progetto dopo il debutto con i veterani Olmi/Salvatores/Sorrentino punta anche stavolta, come nel precedente trittico Celli/Camaiti/Mezzapesa, su tre giovani registi emergenti.

Iniziamo occupandoci di Cuore di Clown diretto dal cagliaritano Paolo Zucca che oltre ad aver transitato a Cannes con il suo esordio alla regia, vanta diversi riconoscimenti internazionali, cinque cortometraggi e svariati spot pubblicitari.

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Dino De Laurentiis è morto

Dino De Laurentiis, produttore cinematografico italiano tra i più famosi nel mondo, è morto a Los Angeles a novantuno anni. La notizia è stata data all’Adnkronos dal nipote Aurelio De Laurentiis, che ha comunicato che il decesso è avvenuto per cause naturali.

Agostino De Laurentiis, nato a Torre Annunziata l’8 agosto del 1919, nella sua carriera ha prodotto alcuni tra i film più celebri del cinema italiano come Riso Amaro (di Giuseppe De Santis), Napoli Milionaria (di Eduardo De Filippo), Dov’è la libertà (di Roberto Rossellini), Miseria e nobiltà (di Mario Mattoli), La grande Guerra (di Mario Monicelli), Totò a colori (1952, primo film italiano a colori), La strada, Le notti di Cabiria (entrambi i film diretti da Federico Fellini, entrambi premi Oscar per il miglior film straniero).

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The Road, recensione in anteprima

The-Road-Poster-USA (500 x 725)

In un cupo scenario post-apocalittico in cui un misterioso cataclisma ha devastato il pianeta rendendolo arido e popolato da predoni dediti al cannibalismo, un padre (Viggo Mortensen) ed un figlio (Kodi Smith-McPhee) intraprendono un viaggio della speranza che li porterà verso l’oceano, in cerca di un luogo migliore dove vivere.

Il tragitto irto di ostacoli li vedrà incappare in diversi pericoli e strani incontri, gruppi di sopravvissuti ormai dediti all’anarchia e alla violenza che hanno scelto di cibarsi di carne umana pur di sopravvivere e fantasmi che vagabondano senza meta e ormai in preda alla follia, ma l’uomo che ha già perso la moglie suicida incapace di affrontare il sopraggiungere dell’apocalisse, ha con se una pistola con due proiettili che all’occorenza risparmieranno a lui e al figlio l’esperienza di una morte lenta e dolorosa.

The Road è stata una di quelle pellicole, vedi The Blind Side, che hanno rischiato l’oblio a causa di un contenuto non propriamente d’intrattenimento e puntato al nichilismo più estremo, due fattori che avrebbero impedito, senza il provvidenziale intervento di qualche coraggioso distributore, a questo piccolo gioiello di transitare nelle nostre sale.

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E’ morto Tullio Pinelli, drammaturgo e sceneggiatore di Federico Fellini

Si è spento stamane a Roma, all’età di 100 anni uno dei più grandi sceneggiatori italiani, Tullio Pinelli. l’autore preferito del maestro Federico Fellini, sue le sceneggiature, scritte solitamente a quattro mani con il collega Enzo Flaiano di Ginger e Fred, La strada, Le notti di Cabiria, ed i capolavori I vitelloni e 8 e mezzo e La dolce vita.

Attivo nella stagione d’oro del cinema italiano si è rivelato tra i più longevi sceneggiatori italiani, gli esordi risalgono agli anni ’30 con numerosi lavori teatrali per occuparsi di cinema durante il secondo conflitto mondiale.

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I De Laurentiis, una dinasty tra passato e futuro

Se il cinema come spettacolo supera i 110 anni, la dinastia De Laurentiis viaggia ormai verso i 70, a partire dalle prime apparizioni sullo schermo dell’allievo-attore del Centro Sperimentale di Cinematografia, Agostino, classe 1919, divenuto in seguito il producer Dino, che gli americani hanno battezzato con il nome di “the Legend“.

Di poco posteriore, nell’immediato secondo dopoguerra, la discesa in campo del fratello maggiore Luigi (1917-1992), validissima spalla da subito e poi realizzatore in proprio; e l’organico familiare è completato ben presto dal fratello minore, Alfredo (1924-1981), apprezzato organizzatore generale.

Finché spunta Aurelio, figlio di Luigi; e mentre a Hollywood opera da tempo come attiva produttrice Raffaella, figlia di Dino, a Roma è già al lavoro un Luigi nipote, figlio di Aurelio, che nei voti del clan continuerà la tradizione.

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