La miglior fotografia del decennio 1998-2008 è de Il favoloso mondo di Amélie

Il favoloso mondo di Amelie

L’American Cinnematographer ha stilato insieme ai propri abbonati la classifica dei 50 film con la miglior fotografia del decennio 1998-2008. Alla votazione hanno preso parte oltre 17.000 lettori che hanno decretato vincitore Il favoloso mondo di Amélie, la cui fotografia è stata realizzata da Bruno Delbonnel. Il film francese ha battuto I figli degli uomini, secondo e Salvate il soldato Ryan, terzo.

Di seguito trovate la classifica completa.

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Presagio finale-First Snow, recensione

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Jimmy Starks (Guy Pearce) è un venditore che gira per gli states in cerca di attività commerciali dove piazzare dei juke box usati, durante una delle sue tappe e con la macchina in officina per una riparazione, incontrerà un indovino che gli predirà un futuro molto prossimo con indizi davvero sorprendenti e dettagliati, il risultato di una partita di basket e qualcosa che riguarderà le sue finanze, quando però si tratterà di approfondire dettagli della vita di Jimmy, l’uomo si rifiuterà di trattare l’argomento.

Jimmy constatata con mano l’affidabilità delle previsioni tornerà a cercare l’uomo chiedendogli un ulteriore consulto riguardo il suo futuro, e l’indovino spronato non potrà che accontentarlo, rivelandogli che la prima nevicata dell’anno coinciderà con la sua dipartita. Questo naturalmente sconvolgerà la vita di Jimmy che comincerà a chiedersi il come, il perchè, ma soprattutto se un destino scritto potrà mai essere cambiato.

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I 50 migliori film del decennio secondo AV Club

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Dopo la classifica dei peggiori 19 film del 2009, AVClub alza il tiro e ci propone i 50 più belli del decennio, se la prima classifica era ardita questa diventa un’avventura, visto che si parla di una moltitudine di pellicole ed è difficile non rischiare di lasciare fuori qualche pezzo grosso, magari per inserire qualche scelta molto personale e un tantinello discutibile, non quanto per qualità, quanto nel volergli affibbiare l’etichetta di memorabile.

Così visionata la lista promossi sicuramente The Dark Knight, La 25° Ora, La città incantata, Kill Bill vol.1, Wall-E, Il signore degli anelli-Le due torri e Il labirinto del fauno, qualche perplessità su Audition, A.I.  intelligenza artificiale, United 93 e pollice verso invece per American psicho, Zodiac, A History of violence, Almost Famous e I figli degli uomini, questi ultimi film notevoli, ma da qui ad eleggerli tra i migliori del decennio.

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Batik Film Festival 2009, a Perugia si esplora l’immaginario

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A Perugia dal 3 all’8 dicembre il Batik Perugia Film Festival esplora il mondo dell’immaginario in tutte le sue accezioni e digressioni, un’operazione difficile, ma non impossibile come dimostra l’intenso e mirato progamma multimediale approntato per l’occasione dagli organizzatori dell’evento, che hanno cercato di suddividere l’immaginario come forma d’espressione in categorie ben distinte.

Otto sezioni che si riuniscono sotto un’unica tematica Miti del presente: essere eroi e supereroi, ed ora diamo un’occhiata al festival sezione per sezione.

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La piccola principessa, recensione

little_princess_ver3 []1914, la graziosa Sarah (Liesel Matthews) è una ragazzina orfana di madre che ha vissuto molti anni con il padre in India che si vede costretta suo malgrado ad allontanarsi da quest’ultimo per entrare in un collegio di New York, il padre deve partire per il fronte e lei viene affidata alle cure della direttrice del collegio Miss Minchin (Eleanor Bron).

Sarah è veramente una piccola principessa, gentile con tutti, alunna talentuosa e diligente, e nonostante venga trattata con tutti privilegi che il suo rango prevede, lei non fa pesare mai la cosa alle sue compagne diventandone amica e confidente.

Purtroppo la favola ha un finale inaspettato, perchè il padre di Sarah muore al fronte, il governo inglese  ne confisca tutti i beni, e Miss Minchin trasforma la piccola Sarah da principessa in sguattera, la ragazzina verrà privata di ogni bene e genere di conforto, relegata in una soffitta e costretta a subire mille umiliazioni, solo i suoi sogni e le sue favole riusciranno a confortarla.

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Clive Owen: fascino e ruvidezza made in England

Fascinoso, talentuoso ed intrigante attore britannico, lineamenti marcati ed espressione perennemente corrucciata, molto versatile, dote che proviene dalla sua lunga esperienza teatrale. L’action ed il thriller i suoi cavalli di battaglia, ma ha dimostrato di sapersi destreggiare bene anche con la commedia ed il romance.

Clive Owen nasce a Coventry (Inghilterra) il 3 Ottobre 1962, il padre Jess, cantante country, abbandona la famiglia quando Clive ha solo tre anni, cresciuto dalla madre e dal patrigno, il futuro attore si interesserà alla recitazione dopo una sua partecipazione ad un recital. Nel 1984 Owen si diploma alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra.

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