B-cult, Il codice del silenzio

Oggi per i film da riscoprire rispolveriamo un Chuck Norris d’annata in uno dei suoi film più riusciti, in cui il granitico atleta/attore sfoggia il suo lato migliore da aspirante Clint Eastwood.

Stiamo parlando dell’action-poliziesco Il codice del silenzio, in cui il karateka più famoso del grande schermo impersona un rude poliziotto che si ritrova nel bel mezzo di un sanguinoso conflitto tra bande rivali che si contendono una grossa partita di droga e il territorio seminando cadaveri e corruzione, ma in un rutilante finale mr. Norris riporterà l’equilibrio nella Forza a suon di pugni, calcioni e pistolettate.

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Impatto imminente, recensione

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Tom Hardy (Bruce Willis) è un poliziotto in una faniglia che da cinque generazioni indossa la divisa del dipartimento di polizia di Pittsburgh. Purtroppo Hardy  non è molto ligio alle regole non scritte della sua famiglia che si comporta come una sorta di clan proteggendosi a vicenda. Accadrà così che Hardy entrerà in conflitto con lo zio Nick Detillo (Dennis Farina) quando denuncerà, per un abuso su un fermato, il cugino e partner Jimmy (Robert Pastorelli) con conseguenze tragiche.

Come se questo non bastasse la città diventa il territorio di caccia di un serial-killer che durante un’imponente caccia all’uomo uccide il padre di Hardy. Per l’omicidio del poliziotto e i delitti seriali viene trovato un colpevole che Hardy però non crede sia l’uomo giusto, così protesterà e mettendosi nuovamente in contrasto con la sua famiglia e tutto il dipartimento, verrà retrocesso ad agente del soccorso fluviale.

La nuova divisa non fermerà di certo l’ex detective quando due anni più tardi, un nuovo serial killer con un modus operandi molto familiare farà la sua comparsa in città, naturalmente le autorità penseranno ad un emulatore, mentre Hardy sa con certezza che il killer è sempre lo stesso, così sfidando l’autoritù del dipartimento, e ignorando gli avvertimenti della sua nuova partner (Sarah Jessica Parker), l’impavido poliziotto si lancerà in un’indagine non autorizzata in cerca di una sin troppo meditata vendetta.

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Guy Ritchie: Pulp made in England

Guy Stuart Ritchie nasce il 10 Settembre 1968 ad Hatfield (Hertfordshire-Inghilterra), il futuro regista abbandona presto gli studi, e a sedici anni decide che il suo futuro sarà nel cinema e nel 1995 si cimenta con il cortometraggio scrivendo e dirigendo The Hard Case,

Nel 1998 debutta con il lungometraggio Lock & Stock-pazzi scatenati, corrosivo humour e violenza da gangster-movie ne contraddistinguono lo stile per cui diverrà famoso e che riutilizzerà nel 2000 in The snatch-lo strappo, commedia pulp con un cast notevole, tra gli interpreti un esilarante Brad Pitt nei panni di uno zingaro, affiancato da Dennis Farina, Benicio Del Toro e l’attore feticcio del regista Jason Statham.

The snatch, coprodotto dalla sua casa di produzione fondata nel 1998 la Ska Film, gli farà guadagnare una nomination agli BAFTA award, gli Oscar inglesi. Il 22 Dicembre dello stesso anno il regista sposa la popstar Madonna.

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