Stray Dogs si candida al Leone d’Oro

Tsai Ming – liang e il suo “Stray Dogs” puntano seriamente alla conquista del prestigioso Leone d’Oro alla settantesima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Quando siamo ormai giunti a pochissime ore dalle battute finali, con pochi film ancora da proiettare tra quelli in concorso, la pellicola si configura come la rivelazione della rassegna lagunare.

Takashi Shimura and Toshiro Mifune in Akira Kurosawa's STRAY DOG

“Stray Dogs”, film realizzato puntando su lunghe inquadrature fisse in piano-sequenza (marchio di fabbrica del regista taiwanese) ha strappato lunghi applausi. Un film lungo, che regala emozioni e che premia l’estetica e il lato intellettuale del cinema. Sarà piaciuto ai membri e al presidente della Giuria (Bernardo Bertolucci)?.

Peraltro, Tsai ha già in tasca un Leone d’Oro. Lo ha vinto con “Vive l’Amour” nel 1994. A ciò si aggiunge che, come nel caso di Miyazaki con “The Wind Rises”, il regista è al suo ultimo film prima di appendere la telecamera ‘al chiodo’. Si ritira, e probabilmente lo farà in grande stile.

La sua ‘ultima volta’ sul set verrà ricordata per molto tempo, perché “Stray Dogs” è un esempio di cosa vuol dire fare le cose in grande. Una pellicola che osa, che ricalca la cifra stilistica del cineasta taiwanese e che vuole superare alcuni limiti.

L’inquadratura-mondo sfida il tempo e la percezione dello spettatore, mentre i personaggi del film proseguono il loro cammino errando per la città e dentro alla cornice dello schermo. Piccolo neo: nel corso della lunga proiezione ci sono state delle persone che si sono alzate e sono andate via: ma l’applauso finale è stato lunghissimo e di quelli più convinti del concorso.