Sposerò mia moglie, recensione

nl2La bella Jassmeet (Katrina Kaif), soprannominata affettuosamente da amici  e familiari Jazz, è una cittadina inglese di origine indiana, la sua mentalità moderna e il suo essere cresciuta in un paese occidentale e in una città come Londra, fa di lei una ragazza senza grandi legami con alcune tradizioni del suo paese di origine come l’usanza dei matrimoni combinati.

Mentre lei è fermamente intenzionata a sposare un ragazzo inglese, suo padre insiste perchè lei rispetti le tradizioni e convoli a nozze con un marito indiano, i genitori non rinunciano al loro proposito e per convincere Jazz la portano in viaggio in India, dove cercano di fargli riprendere contatto con le proprie radici.

La cosa sembra funzionare al meglio, Jazz scopre le bellezze e le suggestioni dimenticate e si convince della bontà dell’idea dei genitori, e così si sposa, tutto sembra filare liscio, ma al  ritorno in Inghilterra il sogno si infrange, la ragazza riprende contatto con il suo quotidiano e disconosce il matrimonio appena celebrato mandando nel panico famiglia e sposo.

Sposerò mia moglie è una deliziosa commedia sentimentale made in Boollywood, che gioca e ironizza con alcune tradizioni indiane ancora molto radicate, non solo in India , ma anche in molte famiglie emigrate in occidente e ancora molto legate  a tradizioni anacronistiche come i matrimoni combinati.

A parte i due protagonisti vere star in patria, il film, che ha sbancato i botteghini indiani e ha piacevolmente sorpreso gli spettatori inglesi, si avvale di una strepitosa colonna sonora che è un segno disitintivo di quasi tutta la produzione indiana, insieme ad una certa freschezza visiva, che anche se già molto apprezzata in occidente, per molti spettatori è ancora tutta da scoprire.

Consigliato per una visione alternativa al classico romance made in Hollywood o alle nostrane commedie generazionali, un esempio della creatività e della forza di un cinema che una volta scoperto, siamo convinti, potrà riservarvi molte piacevoli visioni.