Remember me, recensione

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Due vite sopravvissute a tragici eventi, e un amore che ne unirà i destini, Ally (Emilie de Ravin) dolce e sensibile, con un padre agente di polizia iperprotettivo, Tyler tormentato e in pieno conflitto con un padre assente a cui imputa di non aver intuito il male di vivere del fratello morto suicida.

Per Tyler un dolore troppo grande, un malessere che si accentua man mano che la rabbia si fa largo e il dolore cerca sfogo, per Ally orfana di madre la voglia di continuare a vivere, sarà il suo amore a lenire in parte le ferite di Tyler, ma non sarà la cura, quest’ultima arriverà in un catartico finale pronto a ricordarci quanto siamo realmente in balia di un destino imprevedibile, una tragedia immane che riporterà tutti a contatto con la realtà di un quotidiano poco vissuto e troppo sottovalutato.

Il regista Allen Coulter con alle spalle una lunga gavetta televisiva, e alla sua seconda prova su grande schermo dopo l’interessante Hollywoodland, cronaca della misteriosa morte del Superman televisivo George Reeves, mette in scena un conflitto padre/figlio, la tortuosa elaborazione di un tragico lutto e una tenera passione in divenire.

Torna sullo schermo Robert Pattinson ancora in preda ad evidenti postumi da twilightmania, una colpa che critici e parte del pubblico difficilmente potrà perdonargli, da attore sconosciuto in ruoli secondari ad una visibilità planetaria, un esercito di fan scatenate, gossip e tabloid e un personaggio che ben presto, ne siamo certi comincerà a stargli stretto, come successo a suo tempo  a Daniel Radcliffe con la maledizione dell’occhialuto maghetto, parte del pubblico lo idolatra, l’altra lo trasforma in un nemesi da distruggere, nel mezzo la critica con piccone alla mano pronta ad incrinare il piedistallo sul quale i fan lo hanno messo.

Nel bel mezzo proprio l’attore, perche è di un attore che si sta parlando, a cui purtroppo vengono proposti di conseguenza ruoli da bello e dannato, come è accaduto anche in questo caso, un Pattinson che si aggira tumefatto e stropicciato per un film che purtroppo funziona a corrente alternata trovando una dimensione solo nella parte finale, non privo però di momenti intensi e con un finale da apprezzare, perchè perfettamente contestualizzato nella narrazione, e non buttato lì in cerca di un facile ritorno emotivo.

Cuore dell’operazione senza dubbio il cast, Pattinson compreso, quello che più ci lascia perplessi e che una buona performance passa in secondo piano quando è aperta la caccia al divo bello, famoso e per forza senza talento. Remember me non è certo un film che entrerà negli annali della cinematografia, ma questo non significa che non possieda dei pregi o non abbia nulla da raccontare, questo però sia ben chiaro non basta a compensare gli evidenti e indubbi limiti che minano l’intera pellicola, rendendola purtroppo inadeguata al materiale umano e artistico messo in campo.