Recensione: Pari e dispari

Il guardiamarina Johnny Firpo (Terence Hill) ha il compito di sgominare una banda di allibratori capeggiata da un certo Paraboulis il greco, boss con la passione del poker. Per incastrare il boss c’è bisogno di un giocatore professionista e i superiori di Johnny consigliano all’ufficiale di farsi aiutare da Charlie (Bud Spencer) camionista ed ex-giocatore d’azzardo segretamente innamorato di suor Susanna (Marisa Laurito).

Per coinvolgere Charlie nel piano Johnny gli rivela di essere il suo fratellastro e gli fa spiega che i soldi che vinceranno seviranno per un operazione agli occhi del padre ormai completamente cieco. Charlie accetta e i due cominciano a vincere scommettendo forte e facendosi notare dal boss, che dopo aver visto Johnny perdere forte ad un tavolo da poker con il suo braccio destro Ninphus (Salvatore Borghese), pensa di aver trovato il pollo giusto da spennare.

Durante la partita organizzata sulla yacht del greco, Johnny, addestrato in precedenza da Charlie, sfoggia tutto il reprttorio lasciando Paraboulis e scagnozzi letteralmente in mutande. Il boss per nulla contento dell’esito della partita decide poco sportivamente di eliminare Johnny, ma Charlie interviene appena in tempo per una bella scazzottata finale, così i due torneranno dal loro padre pieni di soldi, ma la passione per le scommesse di tutta la famiglia avrà un inaspettato e divertente risvolto.

Ennesima pellicola riuscita per il simpatico duo, la sceneggiatura è ben congegnata ed i dialoghi risultano particolarmente brillanti , l’affiatamento è al massimo e Sergio Corbucci ormai conosce a menadito la coppia d’attori e sa tirarne fuoti il meglio aggiungendovi un po di furbizia da veterano della commedia, una curiosità,  nel cast una delle prime apparizioni sul grande schermo dell’attrice napoletana Marisa Laurito.