Recensione: Madagascar 2

Alex, Marty, Gloria e Melman, gli irriducibili compagni dello zoo di New York, che nel primo capitolo della saga finiscono in Madagascar, vogliono tornare a casa: con loro si imbarcano sull’aereo della Air Penguin (pilotato e gestito dai pinguini), anche Re Julien con il suo fedele consigliere Maurice che, però, volano in prima classe con le scimmie.

A causa della scarsità del carburante, il viaggio di ritorno si conclude anzitempo nella savana ai piedi del Kilimangiaro: qui i nostri protagonisti, mentre i pinguini e le scimmie si danno da fare per ricostruire il velivolo, scoprono di non essere gli unici della loro specie, di avere una famiglia o un branco, che ha le loro stesse caratteristiche e con la quale bisogna imparare ad integrarsi.

Peccato, che sullo sfondo ci sia sempre l’uomo, che con i suoi turisti fai da te, guidati dalla vecchietta del metro, pensa di sopravvivere come si fa all’interno dei reality televisivi e di portare un po’ di civiltà in quei posti incontaminati.

Madagascar 2 (Madagascar 2 Escape to Africa), diretto da Eric Darnell e Tom McGrath, è il bellissimo nuovo film d’animazione della Dreamworks, che racconta in ottanta minuti, con molto humor e genialità, il seguito della storia di Alex, Marty, Melman e Gloria, senza tralasciare mai alcuni educativi insegnamenti elementari.

Se nel primo episodio i quattro protagonisti potevano fare affidamento solo su di loro, in questo capitolo, ognuno inizialmente prende una strada differente, per riuscire a comprendere meglio la propria personalità e le proprie origini: Alex deve fare i conti con la sua famiglia (Zuba, il maschio alfa della comunità deve stare attento all’usurpatore Makunga e per questo ha molte aspettative sul figlio ritrovato), Marty deve accettare di non essere unico, ma unico per chi gli vuol bene (bella la frase di Alex, che lo descrive come nero con strisce bianche in mezzo ad animali bianchi con strisce nere), Melman, versione sciamano, deve combattere contro le sue paure (da quella per le malattie a quella di rivelare il proprio amore a Gloria) e Gloria deve scoprire, che l’amore non è apparenza (rappresentata dal bello e stupido Moto Moto) e che spesso per trovare il compagno della propria vita basta guardarsi intorno.

Bellissime anche le parti degli altri personaggi del film, che ormai hanno guadagnato sempre più spazio (e un giorno potrebbero reclamare il meritato spin off): i pinguini sono sempre più mattatori del cartone, con i loro astuti piani per reperire i pezzi del nuovo velivolo (da applausi l’assalto alla Jeep), i progetti per la ricostruzione del mezzo e le trattative con le scimmie (autentiche rivelazioni del film); Re Julien in versione sciamano è splendido e rappresenta in maniera scanzonata le credenze del Continente Nero; la vecchietta è parte integrante del film, è colei che ha il ruolo di far riflettere (rappresentando i comportamenti del classico turista e quello dell’uomo medio, spesso troppo superficiale nei confronti della natura) e di interagire con gli animali del film.

Concludendo: Madagascar 2 non delude le attese, regala sano divertimento, buoni sentimenti, tante emozioni e momenti di pura poesia, il tutto accompagnato dalla colonna sonora Black, che può essere considerata la ciliegina sulla torta.