Tutta l’esperienza di Andrei Konchalovsky in un film sulla Memoria che gli vale il premio «Bresson». Al Lido il suo Il Paradiso riceve applausi malgrado un tema come quello trattato (la Shoah) sia in qualche modo inflazionato.
Tutta l’esperienza di Andrei Konchalovsky in un film sulla Memoria che gli vale il premio «Bresson». Al Lido il suo Il Paradiso riceve applausi malgrado un tema come quello trattato (la Shoah) sia in qualche modo inflazionato.
Arrivato al Lido di Venezia per fare presidente di giuria del Premio MigrArti al migliore documentario della 73. Mostra del Cinema (si tratta di ‘No Borders’ del regista italiano Haider Rashid con Elio Germano, primo film italiano girato in realtà virtuale a 360 gradi), Ferzan Ozpetek ha approfittato della grande attenzione destinata in questi giorni alla settima arte per annunciare il nuovo film di cui sta ultimando la sceneggiatura insieme a Gianni Romoli.
Lo abbiamo detto in passato, lo ripetiamo ora. Era il film più atteso in questa edizione numero 73 del Festival di Venezia e non ha deluso le aspettative: «Jackie» di Pablo Larraín è stato accolto da lunghi e scroscianti applausi al termine della proiezione stampa e si colloca di diritto tra i favoriti per la vittoria del premio più ambito della Mostra, il Leone d’oro.
Una modella bellissima, che esclama frasi quali “Anche tua figlia mangia le persone?” rivolgendosi a un cubano palestrato. E cannibale. Basterebbe questo per descrivere The Bad Bitch, opera dissacrante firmata Ana Lily Amirpour in concorso a Venezia 73.
Una commedia per adolescenti, sulla carta, dovrebbe interessare tutti. E magari fare ridere i più. Ma non è stato così per Piuma durante la sua proiezione alla settantatreesima edizione del Festival del Cinema di Venezia.
Un altro giorno sul Red Carpet. Un altro giorno importante per il Festival del Cinema di Venezia, giunto all’edizione numero 73. Un’edizione che non sta deludendo le aspettative, malgrado le classiche ‘critiche’ che piovono da tutte le parti. Oggi, Martedì 6 settembre, è per tutti la giornata di Kim Rossi Stuart e del suo “Tommaso”. Un’opera profonda, che si colloca fuori rispetto al concorso e che gli esperti apprezzano per via della sua profondità e delle riflessioni interessanti che è in grado di stimolare.
Il 31 agosto comincia la settantatreesima edizione del Festival del cinema di Venezia. La manifestazione sarà in programma fino al 10 settembre e sarà diretta anche quest’anno da Alberto Barbera, che ha preso il posto di Marco Müller nel 2011.
Manca sempre meno al grande evento. Domani, alle ore 20,30, si terrà la serata di pre-apertura della 73° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia. L’appuntamento è in Sala Darsena al Lido, con un programma piuttosto impegnativo quanto eccezionalmente interessante. Verranno proiettati “Vedute” di Venezia, dei Lumière, nel centoventesimo anniversario dall’arrivo del cinema in Laguna, e “Tutti a casa” (1960) di Luigi Comencini, nel centenario della nascita del grande maestro.
Quando mancano ormai poco meno di sei giorni all’avvio di una delle kermesse più importanti di sempre, il Festival del Cinema di Venezia 2016 è un ‘carrozzone’ che sta per diventare realtà. Una realtà ricca di novità.
Sarà La La Land, il nuovo film di Damien Chazelle, regista di Whiplash, ad inaugurare il Festival di Venezia 2016, il 31 agosto prossimo.
Il futuro è adesso. Non si può più aspettare. Il festival di Locarno ha messo in archivio una delle sue edizioni migliori ed ora non ha nulla da invidiare alle altre rassegne, data la qualità della selezione e la quantità impressionante di opere prime e seconde presentate.
Un risultato che profuma di record. Un risultato con cui competere. Si parla di lunghe file dinanzi ai cinema da tutto esaurito al debutto. Di giorni che, a partire da sabato 13 agosto, hanno un solo titolo come protagonista: Suicide Squad.
Da qualche tempo non si avevano grosse novità su uno dei personaggi più importanti del cinema statunitense odierno nella categoria best actors: Bradley Cooper. Ma niente paura: l’attore sta sviluppando una miniserie per HBO che racconterà l’ascesa dell’ISIS e sarà tratta da un libro di Jody Warrick che quest’anno ha vinto il premio Pulitzer per la categoria non fiction.
Arrivano i primi e sostanziosi dettagli riguardanti Crisis in Six Scenes, la prima serie televisiva che porta la firma illustre di un regista che con il suo genio e la sua sregolatezza ha segnato in maniera indelebile il cinema americano: Woody Allen. La serie è stata realizzata per Amazon.