Una voce fuori campo ci ricorda il dolore nel perdere se stessi e la difficoltà nel ritrovarsi, di non riconoscersi in uno specchio o cercare la soluzione in atti e pensieri estremi, dandoci comunque un delicato e poetico messaggio di speranza.
Il volto dell’assenza della regista Irene Panusa è un notevole esercizio di stile inesorabilmente minato da una recitazione troppo enfatica e una narrazione troppo ridondante che se all’inizio cattura lo spettatore, col passar dei minuti perde il suo fascino sconfinando inesorabilmente nella retorica.