Silvio Soldini: sesso, bugie e clandestinità

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Sembra proprio che il Festival di Berlino quest’anno parli italiano, nonostante nessun film in concorso, ma grazie ad una corposa rappresentanza nelle numerose sezioni collaterali, vedi il corto Come si deve di Davide Minnelli, le Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, ma soprattutto Cosa voglio di più di Silvio Soldini, il film narra le peripezie erotico-sentimentali di una coppia di sconosciuti, travolti dalla passione in una grigia periferia italiana.

Soldini non risparmia nudi e scene osée, ma senza sguardi voyeuristici come ci tien a precisare il regista, che ispirato dalla storia di un’amica impiegata, ci racconta di una coppia clandestina che si lascia andare ad un rapporto travolgente, che ben presto diventerà impossibile da gestire.

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Defendor trailer

Il 26 febbraio a Los Angeles esordirà Defendor, il film scritto e diretto da peter Stebbings, con Woody Harrelson, Elias Koteas, Kat Denning e Sandra …

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Lourdes, recensione

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Christine (Sylvie Testud), una ragazza affetta da sclerosi multipla che affronta la vita su una carozzella, decide di intraprendere un viaggio della speranza per il santuario di Lourdes, dove nel corso degli anni alcuni hanno ritrovato miracolosamente la salute, altri il conforto di una fede che sembrava perduta.

Christine è una ragazza che ha un gran voglia di comunicare che prescinde dalla sua condizione fisica, così giunta a destinazione cercherà il contatto umano, cercando di relazionarsi con quel microcosmo fatto di varia umanità utilizzando il proprio volto come mezzo di comunicazione, e insolito strumento di percezione dell’altro.

Così mentre la sua esplorazione prosegue, con tutta la gamma di emozioni positive e negative che fede e sofferenza trasmettono, questo suo estemporaneo viaggio le regalerà un miracolo di cui non sarà solo testimone, ma anche protagonista, un avvenimento inspiegabile che le donerà di nuovo la capacità di muoversi e camminare.

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Vita da camper, recensione

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La famiglia Munro, papà Jack (Robin Williams) mamma Jamie (Cheryl Hines) e i figlioli Carl e Cassie, non stanno attraversando un gran periodo, Jack è sempre più assorbito dal suo lavoro, i rapporti con la moglie mostrano qualche incrinatura, e la comunicazione con i due figli è diventata un miraggio.

Così da buon padre di famiglia Jack pianifica un bel viaggio alla Hawaii con consorte e prole al seguito, onde riavvicinarsi ai suoi familiari e tornare all’armonia di un tempo, ma il lavoro incombe e lo zelante boss di Jack ci mette lo zampino.

Viaggio alle Hawaii rimandato causa imminente fusione con piccola, ma strategica società, fusione che Jack sarà costretto a supervisionare di persona, ma niente paura perchè il vulcanico marito e genitore ha in serbo un asso nella manica, noleggiato un mastodontico camper imbarcherà figli e moglie coinvolgendoli in un viaggio all’insegna dell’avventura formato famiglia.

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Festival di Berlino 2010, sesto giorno

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Inauguriamo la sesta giornata del Festival di Berlino 2010 segnalandovi l’entusiasmo e gli applausi riservati al cortometraggio Come si deve di Davide Minnella con Piera Degli Esposti e Diane Fleri, Minnella racconta della cucina di un carcere, e di una cuoca addetta all’ultimo pasto dei condannati a morte che passa le consegne ad una giovane ragazza. Il corto è stato presentato fuori concorso nella sezione speciale Culinary cinema.

Ora passiamo al concorso ufficiale, tre le pellicole di cui ci occupiamo oggi, iniziamo con Honey del regista turco Semih Kaplanoglu, Yusuf un ragazzino di sei anni, dopo la scomparsa di suo padre apicoltore sparito tra le montagne, intraprenderà un viaggio per ritrovarlo, e reduce dal Sundance la comedy di Nicole Holofcener Please Give con Catherine Keener e Oliver Platt, coppia decide di ampliare il proprio appartamento acquistando quello confinante, ancora abitato da una coriacea vecchietta.

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ADG Awards 2009: vincono Avatar, The Hurt Locker e Sherlock Holmes

Art Directors Guild

Si è tenuta sabato al Beverly Hilton Hotel la cerimonia degli ADG Awards, i premi consegnati dal sindacato degli scenografi di Hollywood ai propri colleghi, giunto alla quattordicesima edizione.

A gioire sono stati Rick Carter e Robert Stromberg per la miglior scenografia fantasy, quella di Avatar, Sarah Greenwood, per la miglior scenografia di un film d’epoca, quella di Sherlock Holmes, e Karl Juliusson, per la miglior scenografia di un film contemporaneo, The Hurt Locker. Tra gli altri premi assegnati, vi ricordo quelli alla carriera, dati a Terence Marsh, Michael Baugh e Warren Beatty.

Di seguito potete leggere la lista di tutti i vincitori.

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Box Office: in Italia Avatar davanti a Scusa ma ti voglio sposare, negli States stravince Valentine’s Day

Valentine's Day

Nel weekend di San Valentino in Italia rimane in vetta Avatar, mentre negli States stravince Appuntamento con l’amore. Cominciamo proprio dai risultati americani: Valentine’s Day esordisce in testa alla classifica con 52,4 milioni di dollari (media di ben 14.300$ per sala), coprendo interamente l’investimento della produzione. Alle sue spalle altre due novità: Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: il ladro di fulmini, secondo con 31,1 milioni di dollari (9.267$ a sala) e Wolfman, terzo con 30,6 milioni di dollari (9.506$ a sala). Al quarto posto c’è ancora l’inossidabile Avatar che perde un’inezia rispetto a settimana scorsa e incassa bel 22 milioni toccando quota 659 milioni solo in patria (2,350 miliardi di dollari in tutto il mondo).

In Italia nemmeno la festa degli innamorati riesce a spazzare via Avatar: il film di James Cameron si conferma in prima posizione totalizzando 3,7 milioni di euro (nuovamente miglior media per sala, 6.908€ e 54,2 milioni totali da quando è uscito). Esordisce al secondo posto, senza infamia e senza gloria Scusa ma ti voglio sposare, che è vero, guadagna 2,94 milioni di euro, ma oltre un milione e mezzo in meno di Scusa ma ti chiamo amore. Scende in terza posizione, ma crolla come incassi Paranormal Activity, che si porta a casa 1 milione di euro (5,89 totali). Non possono esultare nemmeno Baciami ancora, quarto con 874mila euro (8,2 totali), Amabili resti, quinto con 846mila euro all’esordio e Maga Martina e il libro magico del draghetto, decimo con 296mila euro. Male Lourdes, fuori dalla top ten con soli 118mila euro, mentre sorprende Il concerto ottavo con 484mila euro (1,16 milioni totali) e la terza media per sala della settimana (3.482€).

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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Ace Awards 60: vincono The Hurt Locker, Up, The Cove e The Hangover

Ace Eddie AwardsL’associazione dei montatori americani ha assegnato sabato al Beverly Hilton di Los Angeles i sessantesimi ACE EDDIE Awards: The Hurt Locker ha vinto il premio per il montaggio della miglior pellicola drammatica, candidandosi con forza a portarsi a casa l’Oscar di categoria.

Tra i lungometraggi trionfano anche Up come miglio cartone animato, Una notte da leoni (The Hangover) come miglior montaggio di un film comedy e The Cove come miglior documentario.

Dopo il salto potete leggere la lista completa dei vincitori.

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V per Vendetta, recensione

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Inghilterra 2019, la popolazione è oppressa da un regime che oltre ad una efficiente e spietata polizia segreta, ha il totale controllo sui mass-media, La dittatura non solo mediatica, e la violazione dei più basilari diritti civili, è figlia  dalla necessità di uscire da un periodo buio in cui lo scontro politico ha causato la morte di molti cittadini britannici, coinvolti in manifestazioni di protesta, sfociate in una violenta guerriglia urbana.

Dalle macerie di questi scontri e di una nazione in balia di caos, violenza e terrore sorgerà, alimentando ad arte la paura, un partito neoconservatore appoggiato dal popolo e capeggiato dall’Alto Cancelliere Adam Sutler (John Hurt), che porterà si la pace, ma anche la fine di ogni libertà.

Il regime però finirà per figliare contrapposti estremismi, e cosi Londra diventerà il palcoscenico di una nuova figura mascherata conosciuta come V (Hugo Weaving), che ispirandosi  alle gesta del famigerato Guy Fawkes, cospiratore britannico che tentò nel 1605 di far saltare il Parlamento inglese, seminerà il panico nelle istituzioni, con incursioni mediatiche e attentati dinamitardi.

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I quattro dell’Ave Maria, recensione

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Cacopoulos (Eli Wallach)  bandito ormai anziano e scarcerato da poco, vuole rifarsi del tempo perduto e decise di derubare Hutch Bessy (Bud Spencer) e Cat Stevens (Terence Hill), due avventurieri che hanno appena recuperato un carico d’oro trafugato, strappandolo ad un temibile bandito.

Hutch e Cat però non si arrendono e si mettono sulle tracce del ladro e dell’oro, ma ogni qual volta stanno per acciuffarlo, lo scaltro Cacopoulos riesce sempre a farla franca. Nel frattempo il bandito in cerca del responsabile della sua villeggiatura dietro le sbarre, il biscazziere Drake (Kevin McCarthy), lo rintraccia e proprio mentre sta per consumare la sua vendetta, Hutch e Cat riescono a catturarlo.

l’agognata vendetta sembra ormai un miraggio, ma Cacopoulos propone ai due amici di allearsi e sbancare la bisca di Drake che si scoprirà avere tutti i tavoli truccati. Scoperto l’inganno e il meccanismo della truffa i tre riusciranno a vincere una somma talmente ghiotta da far dimenticare a Cacopoulous i suoi intenti omicidi, lasciando che siano le autorità ad occuparsi del truffaldino Drake.

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Bloopers di Star Trek 2009

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Ancora bloopers oggi, ma in una versione raffinata e montata da hoc, stiamo parlando dei filmati denominati gag reel, che nella maggioranza dei contenuti speciali da DVD e Blu-ray sono accompagnati da una colonna sonora ed un montaggio che ne fanno dei cortometraggi davvero intriganti.

E’ il caso del remake/reboot  Star Trek 2009 e del dietro le quinte confezionato ad arte che vi proponiamo oggi, in scena una serie di gaffe verbali, strafalcioni, versacci e cadute. Il cast è notevole tra gli altri Zachary Quinto, il temibile Sylar di Heroes nei panni di Spock, Chris Pine in quelli del capitano James T. Kirk, e un divertente e divertito JJ abrams. Guest star d’eccezione il mitico Leonard Nimoy il vero, unico e inimitabile Mr. Spock.

Dopo il salto video di oltre sei minuti con tanto di spassosa sigla iniziale, non resta che augurarvi buona visione e Lunga vita e prosperità

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Festival di Berlino 2010, quinto giorno

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Quinto giorno per il Festival di Berlino 2010, la rassegna prosegue dopo l’entusiasmo per l’ultima prova di Roman Polanski The ghost writer/L’uomo nell’ombra, che convince pubblico e critica, il regista non ha potuto godere appieno dell’ottimo riscontro, causa le note traversie legali che lo hanno tenuto lontano da Berlino.

Per il programma odierno approfondiremo tre delle sei pellicole in concorso proiettate quest’oggi, e ci occuperemo della sezione Berlinale special con l’ultimo lavoro di Silvio Soldini Cosa voglio di più.

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