Festival di Venezia, 10 film da Leone d’oro

Visto l’avvicinarsi della data di debutto della sessantasettesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia oggi vi proponiamo una seconda classifica dedicata al Leone d’oro, prestigioso riconoscimento assegnato dalla manifestazione.

Dopo aver menzionato nella precedente classifica i Leoni alla carriera assegnati ad alcuni dei piu grandi registi di sempre, oggi ci occupiamo invece dei film che dal 1946 sino all’ultima edizione della rassegna veneziana hanno vinto il Leone d’oro come miglior film.

Naturalmente abbiamo dovuto stilare una classifica facendo una cernita a volte molto difficile, ma cercando di selezionare pellicole che hanno trovato un posto anche nel cuore degli spettatori e non solo in quello di cinefili e critici, insomma un Leone d’oro che abbia messo d’accordo pubblico e critica.

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Save the last dance 2, recensione

Sara (Izabella Miko) è una brillante studentessa della prestigiosa scuola d’arte  Juilliard, pronta a mettere alla prova il suo talento e realizzare il suo sogno, una carriera da prima ballerina.

Sara farà presto nuove amicizie tra queste Zoe (Aubrey Dollar) e il talentuoso Miles Sultana (Columbus Short) appassionato di musica hip hop con cui la ragazza stabilisce da subito un bel feeling, purtroppo gli impegni sono molti e i corsi duri, la sua insegnante di danza classica, la famosa Monique Delacroix (Jacqueline Bisset) un vero idolo per Sara, conosce bene le potenzialità della sua allieva e richiede da lei una totale dedizione.

Quando Miles gli chiederà di aiutarlo per un progetto che richiede una coreografia hip-hop Sara, che nel frattempo si è innamorata di lui, si troverà combattuta tra l’istinto che la porta verso l’hip hop e Miles e la disciplina e le responsabilità  che propendono invece per un’esibizione ad un importante evento che la vedrà protagonista in Giselle.

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Platoon, l’action figure di Charlie Sheen

Oggi per lo spazio action figures ci occupiamo di action-doll, visto che è stato presentato uno splendido pezzo su licenza dedicato al film Platoon di Oliver Stone.

Il film del 1986 affrontava una ferita aperta come la guerra del Vietnam vista attraverso gli occhi di Chris Taylor (Charlie Sheen) un giovane soldato volontario e filtrata dai ricordi di guerra dello stesso Stone. Protagonisti della pellicola vincitrice di quattro premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, William Dafoe, Tom Berenger e Charlie Sheen, ed è proprio a quest’ultimo che è dedicata la figure.

Dopo il salto un video e una ricca e dettagliata galleria fotografica, ma prima qualche dato tecnico, la figure superaccessoriata e con abiti in tessuto è realizzata in scala 1:6, alta circa 30 cm e con 30 punti di articolazione, mani intercambiabili e due tipologie di pettinatura con o senza casco. Buon proseguimento.

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Nightmare, recensione

Un gruppo di ragazzi comincia a soffrire di incubi ricorrenti in cui compare un uomo orribilmente ustionato e con un guanto artigliato, ben presto avranno il terrore di addormentarsi e cosa peggiore inizieranno a morire misteriosamente proprio durante il sonno.

Due di loro Nancy Holbrook (Rooney Mara) e Quentin Smith (Kyle Gallner) decideranno di approfondire la storia e cominceranno ad investigare su alcune connessioni che li vedono insieme dai tempi delle scuole elementari, circostanza di cui i ragazzi non hanno alcun ricordo e che i genitori negano, fino alla scoperta di un foto che ritrae un’intera scolaresca che oltre a Quentin e Nancy comprende tutti i ragazzi sino a quel momento spirati nel sonno.

Di fronte all’evidenza la madre di Nancy e il padre di Quentin raccontano di un uomo, un certo Freddy Krueger (Jackie Earle Haley) che lavorando nella scuola ne aveva molestato tutti i piccoli alunni e che una volta scoperto era stato bruciato vivo da un gruppo di genitori infuriati.

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Scialla, cominciate a Roma le riprese del film di Francesco Bruni

Sono iniziate a Roma le riprese di Scialla, la commedia diretta dall’esordiente Francesco Bruni, interpretata da Fabrizio Bentivoglio, Barbora Bobulova, Vinicio Marchioni e Filippo Scicchitano.

Il film, prodotto da ITC Movie in collaborazione con Rai Cinema, racconta di Luca, un quindicenne romano, irrequieto, cresciuto senza un padre e inconsciamente alla ricerca di una guida, e di Bruno (Fabrizio Bentivoglio), un professore senza figli che ha lasciato l’insegnamento per rifugiarsi nell’apatia delle lezioni private. Bruno non è mai stato una guida neppure per se stesso ma la sua flemmatica quotidianità subisce un’improvvisa accelerazione quando l’uomo scopre che Luca è suo figlio. L’alunno ribelle ed il professore malinconico si trovano costretti ad una convivenza forzata che apre a ciascuno la misteriosa esistenza dell’altro, soprattutto al padre che stenta a capire come rapportarsi con un adolescente insofferente alle regole e allo studio, ma pieno di vita.

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Toy Story 3 supera il miliardo di dollari worldwide

Toy Story 3 La grande fuga, dopo aver conquistato il primato di maggior incasso della storia della Pixar e dei film d’animazione, segna un altro record: il film è il primo del suo genere ad aver superato il miliardo di dollari di incassi in tutto il mondo.

Anche per la Disney arriva un nuovo record: grazie al terzo capitolo della saga, la compagnia per la prima volta della storia riesce a piazzare due film che superano il miliardo in un solo anno (l’altro è Alice in Wonderland).

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La prossima vittima, recensione

Karen McCann (Holly Hunter) si trova a piangere la perdita della maggiore delle due figlie, la diciassettenne Julie (Olivia Burnette) per mano di Robert Doob (Kiefer Sutherland) un balordo che oltre a toglierle la vita le usa violenza. La donna subirà un ulteriore shock e il dolore per il lutto si trasformerà in rabbia e frustrazione quando a causa di un cavillo legale e nonostante prove schiaccianti Doob verrà rimesso in libertà.

Karen ha un’altra figlia e non intende che il criminale la passi liscia, inizia cosi la pianificazione di una vera e propria esecuzione ai danni del criminale. A supportarla nella pericolosa realizzazione della sua vendetta un gruppo di sostegno che si rivelerà per Karen un inaspettato e prezioso alleato.

Il piano di Karen è riuscire a trasformare un’esecuzione in un atto di legittima difesa a seguito di un’aggressione subita, manipolando legge e sistema giudiziario così come a suo tempo l’avvocato dell’omicida era riuscito a fare.

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Non dire mai addio, recensione

Dev Saran (Shahrukh Khan) è un calciatore professionista sposato con Rhea (Preity Zinta) che lavora per una prestigiosa rivista di moda, i due hanno un figlio Arjun, mentre Maya (Rani Mukherjee) è un insegnante che sta per convolare  a nozze con Rishi Talwar (Abhishek Bachchan) professionista in carriera e suo amico d’infanzia.

Dev e Maya si conoscono casualmente prima che lei si sposi e tra i due il feeling è immediato, Nel frattempo Dev chiude un contratto milionario con una società di calcio, ma il destino ci mette lo zampino e Dev viene investito da un’automobile riportando un infortunio che ne stronca la carriera.

L’impossibilità di provvedere alla sua famiglia e il repentino successo della sua bella moglie creano in Dev un senso di inadeguatezza che sfocia in gelosia e depressione, alla neosposa Maya non va certo meglio, in lei è forte la consapevolezza di non amare Rishi e soffre anche di un senso di colpa per non riuscire ad avere figli.

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