Mr. Crocodile Dundee 3, recensione

crocodile_dundee_in_los_angeles_ver2 []Mick (Paul Hogan) e Sue (Linda Koszlowzki)  lasciata la caotica città vivono nella selvaggia e splendida Australia allevando il figlioletto Micky, mentre Mick prosegue il suo lavoro di cacciatore di coccodrilli/guida turistica, ma quando Sue riceve dal padre la proposta di dirigere un giornale in quel di Los ansgeles, la famigliola al completo si trasferisce nella calda e assolata California.

Il primo servizio che Sue deve affrontare riguarda un ricco produttore jugoslavo specializzato in flop cinematografici e con il pallino di costruire un parco a tema stile Disneryland in Russia. L’istinto da reporter di Sue le suggerisce che qualcosa non torna e cosi sarà proprio Mick un pò annoiato dalla vita cittadina a suggerirgli di utlizzarlo come infiltrato sul set di uno dei film del sedicente produttore.

Mickey che ha molto successo grazie al suo feeling con gli animali, viene presto promosso e comincia ad avere un pò di libertà per poter curiosare in giro, così mentre il nostro Dundee scopre che il produttore è in realtà un trafficante di opere d’arte rubate, Sue finisce sequestrata e Mick dovrà utilizzare tutta la sua abilità per liberare la moglie e punire il losco trafficante.

Un secondo sequel a lunghissima gestazione quest Mr. Crocodile Dundee 3, dopo il discreto secondo capitolo, passano tredici anni prima di poter tornare a seguire le avventure di Paul Hogan e del suo selvaggio e spassoso alter ego, decisamente troppo tempo, gli anni hanno lasciato segni evidenti e il feeling costruito con il pubblico dopo oltre un decennio ha perso molto del suo appeal, infatti questa terza puntata, pur se divertente, lascia decisamente il tempo che trova.

Paul Hogan da sicuramente verve al suo personaggio, ma tutta l’operazione risulta un tantinello forzata, comunque le classiche gag del selvaggio in città qui vengono amplificate con una parodia sul mondo del cinema, e un plot che punta ad una scrittura televisiva tipica dei classici serial investigativi.

Il film rimane una simpatica comedy adatta a tutta la famiglia, con gli anni i lati più rudi tipici del personaggio si sono notevolmente smussati, e Paul Hogan nonostante lo scorrere del tempo conserva almeno in parte il suo appeal.

E’ comunque palese dopo i titoli di coda che questa sarà l’ultima avventura per il nostro cacciatore di coccodrilli, quindi per chi ha amato questa serie o per chi la vuole riscoprire in una veste più moderna, questa potrebbe essere l’occasione giusta per farlo.