La musica nel cuore, recensione

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Una notte di passione tra il musicista rock Louis (Jonathan Rhys Meyers) e la violoncellista Lyla (Keri Russell) non darà solo vita ad una storia d’amore praticamente impossibile, il padre di lei ostacola qualsiasi distrazione che non contempli la carriera musicale, ma anche ad un bel neonato.

Purtroppo dopo aver lasciato louis e comunicato ai genitori di voler tenere il bambino, un incidente porterà Lyla a risvegliarsi in una corsia d’ospedale ricevendo dal padre la notizia che il bambino non è sopravvissuto, ma la verità è altrove.

Il bambino (Freddie Highmore) in realtà vivo e vegeto, crescerà in un orfanotrofio con un innato talento musicale e la ferma convinzione che i suoi genitori lo stiano cercando, cosi inizierà per lui un viaggio ed una ricerca che lo porterà a New York dove lavorerà per Il Mago (Robin Williams) un sedicente talent scout che intende sfruttare le doti del ragazzo, per poi transitare in una delle scuole d’arte più prestigiose d’America dove il ragazzo dovra esibirsi nel saggio di fine anno, ma il destino ha ancora qualche sorpresa in serbo per lui.

Ci fermiamo qui per quanto concerne la trama, il finale pur se scontato lo lasciamo a voi e l’atmosfera da fiaba che pervade il film permetterà di usufruire di una corposa dose di buoni sentimenti e qualche virata nel drammatico, ma senza eccessi.

La musica nel cuore va goduto utilizzando quella che si definisce sospensione  dell’incredulità, pensare di approcciarsi a questo film come a qualcosa di realistico o collocabile in un qualsiasi quotidiano che va oltre il buio della sala cinematografica, potrebbe portare ad un senso di irritazione sia per le continuate incursioni emotive ricche di melassa, sia per una serie di circostanze e coincidenze che hanno quasi del sovrannaturale.

Detto ciò, grazie ad un giovane e talentuoso protagonista, il Freddie Highmore de La fabbrica di cioccolato e Spiderwick-le cronache, potrete lasciarvi conquistare da una confezione davvero notevole e da una serie di eventi che permetteranno agli amanti del genere una buona dose di lacrime e di miele che non mancherranno di regalare più di qualche emozione.

Guardando La musica nel cuore non possimo negare di averci trovato un eccesso di furbizia e maniera, sia nello script che nella regia ad opera di Kirsten Sheridan, ma visto che il film è concepito in primis per un pubblico di ragazzi e famiglie, e potrebbe candidarsi tranquillamente a diventare un bel classico natalizio da piccolo schermo, lo consigliamo per una serata in famiglia davanti alla tv all’insegna del volemose bene.