Box Office 3D-Il film dei film, recensione

Non bastava l’involuzione all’insegna del pecoreccio degli americani, che per le parodie demenziali hanno coniato il termine spoof-movie, passati dal divertente Hot Shots! ai truci Scary Movie firmati dagli Wayans, toccando infine il fondo con i vari Disaster Movie, Epic Movie e il più recente Horror Movie, ecco che ci becchiamo anche il ritorno di Ezio Greggio che cavalcando l’onda del 3D a prescindere, gioca ancora una volta la doppia carta parodia in celluloide/regia e come ai tempi del Silenzio dei prosciutti si cimenta anche in veste di protagonista provando, con ben poca fortuna a prendere in giro la mania delle saghe e dei sequel sbanca-botteghini, vedi l’occhialuto maghetto Harry Potter o il  fantasy d’autore Il signore degli anelli, il modaiolo femomeno 3D che da Avatar in poi ha fatto non pochi danni, aggiungendovi alcuni classici tra presente e passato come Il Padrino, Grease, Il Gladiatore e via discorrendo.

Premesso che noi apprezziamo molto il Greggio conduttore tv, sarebbe il caso che l’attore tornasse al formato televisivo che è senza dubbio una dimensione che più gli si addice, questo continuo insistere al voler fare il Mel Brooks italiano rischia davvero di sfiorare il ridicolo, come accaduto in questo Box office 3D-Il film dei film, ennesima serie di improbabili sketch, che oltre a mostrarci un Greggio formato Harry Potter, che tocca i minimi storici di dignità paragonabili forse solo al Benigni vestito da Pinocchio, incolla alla meglio scenette che fanno rimpiangere ad ogni cambio di costume la spassosa parodia de Il nome della rosa formato Drive In, in cui proprio Greggio recitava al fianco di un Gianfranco D’Angelo d’annata.

Box office 3D-Il film dei film non possiede il minimo sindacabile di ritmo, le battute sanno sin troppo di cinepanettone di ultima generazione, il 3D si dimostra solo una bella scusa per portare al cinema più pubblico possibile e giustificare il sovrapprezzo del biglietto, insomma ci troviamo di fronte ad un’operazione alquanto discutibile, furba nel senso più lucroso e meno artistico del termine, che anche se vorrebbe con tutte le sue forze far divertire, finisce solo per frustrare e sfiancare chi la comicità vera la conosce bene, insomma ci troviamo di fronte ad un’operazione che ha dello sconfortante, a cui si sono aggiunte alcune imbarazzanti dichiarazioni di Greggio in quel di Venezia che vi invitiamo a leggere QUI e che vogliamo in parte giustificare con qualche attacco di troppo subito dall’attore con l’aggiunta di un po’ troppa euforia da red carpet.

Note di produzione:  Il film di Greggio, che ha partecipato ad una speciale pre-apertura della sessantottesima edizione del Festival di Venezia, è la prima produzione italiana interamente realizzata in 3D. Alla sceneggiatura del film ha collaborato Fausto Brizzi e nel cast figurano anche Gigi Proietti, Anna Falchi e Gina Lollobrigida.