Basta che funzioni, recensione

la-locandina-italiana-di-basta-che-funzioni-130375 []Boris Yelnikoff (Larry David)) è un geniale misantropo che dopo un fallimentare matrimonio, ed un altrettanto fallimentare tentativo di suicidio, si arrocca in se stesso, autoflaggelandosi quotidianamente con massicce dosi di cinismo, Boris vive in un grigio appartamento a New York e sbarca il lunario insegnando a giocare a scacchi ad alcuni ragazzini che sistematicamente vessa con compiaciuta arroganza.

In questo tran tran quotidiano al’insegna di il mondo è uno schifo perchè perder tempo a renderlo migliore, Boris incappa in Melody (Evan Rachel Wood) una ragazza in fuga che senza un posto per dormire implorerà l’uomo di ospitarla, sarà la nuova vittima sacrificale dell’acidissimo bisbetico, che comincerà ad insultarla trovando dall’altra parte un mix di resistenza e compiaciuta ignoranza che non farà altro che avvicinare i due.

Tra un insulto e l’altro la coppia si consolida, con grande sorpresa di entrambi, ma in special modo di Boris, che si ritrova a dover rivedere alcune sue teorie sulla vita e sull’amore, mentre inaspettatamente in città piombano i genitori di lei portando un bel pò di scompiglio.

Basta che funzioni è una gradevole comedy dai dialoghi decisamente freschi ed incisivi, che ci permettono di godere di un Allen d’annata, anche se stavolta sullo schermo c’è una sorta di alter-ego più aggressivo ed estremizzato dell’Allen attore, ma altrettanto acuto e comunque capace di personificare una delle molteplici personalità di un autore che sfoggia un repertorio di umanità ed acutezza che in fatto di longevità ha quasi del miracoloso.

Certo si sente fisicamente la mancanza sullo schermo di un Allen mattatore, ma è anche palese che l’autore si metta a nudo e sciorini tutta una serie di tic, difetti e nevrosi, come il fatto di essere un portatore sano di cinismo, che vengono ben mediati e rappresentati da un Larry David in gran forma e, a parte qualche perdonabile e fisiologica empasse, oltremodo efficace.