L’estetista Ida Dalser (Giovanna Mezzogiorno), si innamora di un giovane giornalista, è un amore forte, intenso, che sa di devozione, il giovane giornalista in aria di escalation politica è Benito Mussolini (Filippo Timi), futuro fondatore del quotidiano Popolo d’Italia che diventerà l’organo ufficiale della dittatura fascista.
La Dalser si immola economicamente ed emotivamente per la causa, tutti i suoi averi saranno donati a Mussolini per finanziare il suo giornale e la sua fase politica, lei rimane incinta, lui la sposa e in principio riconosce il figlio, Benito Albino, poi il matrimonio con Rachele, la dittatura, la sua elezione a duce e il pericolo di un matrimonio ed un figlio scomodi e in odore di scandalo.
La lotta della Dalser per il riconoscimento del suo ruolo nella vita del duce e del figlio faranno troppo rumore, e la dittatura in evoluzione fagociterà nel suo devastante meccanismo madre e figlio, che scompariranno letteralmente nella zelante e funzionale macchina burocratica che li seppellirà in un istituto psichiatrico dove moriranno nell’oblio e nella solitudine.