A-Team, recensione in anteprima

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Dopo un incipit nell’assolato New Mexico tra poliziotti corrotti, rottweiler e un marito geloso che vuol dare fuoco a Sberla (Bradley Cooper), assistiamo al suo salvataggio in extremis grazie al colonnello Hannibal (Liam Neeson) e al sergente P.E. Baracus (Quinton Jackson) assistiti nella fuga dal Capitano Murdoch (Sharlto Copley) pilota decisamente fuori di testa. Avverrà così il primo incontro della squadra che otto anni e molte spericolate missioni dopo ritroveremo in Medioriente alla fine della prima guerra del golfo, durante il ritiro delle truppe dall’Iraq.

All’A-Team verrà affidata un’ultima rischiosa missione, tornare a Baghdad e recuperare alcune matrici per stampare dollari americani più un enorme carico di contanti, la missione andrà a buon fine, ma al momento di rientrare l’unico a conoscenza della missione, il generale Morrison (Gerald McRaney) verrà ucciso, il carico di soldi distrutto e le matrici rubate e chi ne farà le spese saranno proprio i quattro soldati spediti alla corte marziale.

Separati per ovvi motivi di sicurezza i quattro evaderanno e torneranno insieme grazie al supporto della CIA che intende recuperare  le matrici ad ogni costo, così braccati dal tenace ex-capitano Carissa Sosa (Jessica Biel), un ex-fiamma di Sberla degradata a tenente dopo il fattaccio iracheno, i quattro scopriranno chi c’era dietro l’attentato a Morrison e chi li ha incastrati, trovando un modo decisamente spettacolare per riscattarsi.

Dopo il simpatico Starsky & Hutch, l’edulcorato Star Trek e il deludente Hazzard, ecco un’altra icona televisiva riveduta e corretta in formato remake, anzi in questo caso il regista di Smokin’ Aces e Narc Joe Carnahan ci propone un vero e proprio prequel aggiornando la storia dei quattro eroi di guerra e mantenendo intatto l’umorismo della serie originale, confermando per l’occasione un innato talento action.

Il timore davanti ad un’operazione del genere era rischiare di scimmiottare i personaggi cosi ben caratterizzati della serie creata da Frank Lupo e Stephen J Cannell, ma bisogna ammettere che il casting è stato davvero azzeccato, quello che ci preoccupava di più era Hannibal Smith, ma Neeson fa un gran lavoro rispettando il grande George Peppard, una sorpresa il Murdoch di Sharlto Copley, perfetto Baracus e del quartetto il migliore è senza dubbio Bradley Cooper che conferma l’innata vis comedy già sfoggiata nel blockbuster Una notte da leoni.

Con il suo A-Team Carnahan prova ad accontentare proprio tutti, i vecchi fan ritrovano i siparietti tra Murdoch e P.E., le piacionerie da sciupafemmine di Sberla e l’azione frenetica, i nuovi spettatori, quelli piu giovani che la serie l’hanno scoperta da poco o la conoscono di fama avranno la loro massiccia dose di effetti speciali e scontri da videogame, Carnahan si lancia in un paio di improbabili scontri aerei che ricordano le spacconate di Michael Bay e poi cita anche il videogame Call of Duty ironizzandoci sopra.

Solo un appunto, ma è possibile che si scelga la voce di Pino Insegno per P.E. Baracus? Intendiamoci per Will Ferrell l’attore è perfetto, ma una voce così riconoscibile inflazionata da anni di tv, rischia di stravolgere le caratteristiche di un personaggio minandone la credibilità, fortuna che le battute del nerboruto sergente si contano sulla punta delle dita.

Detto ciò che altro aggiungere, se non che A-Team è ad oggi il miglior remake tv sulla piazza e per citare il mitico colonnello Hannibal …adoriamo le operazioni ben riuscite.