17 Again Ritorno al liceo: recensione

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Mike O’Donnel (Zac Efron) ai tempi del liceo era il campione della squadra di basket della scuola, l’idolo delle ragazzine, il re delle folle, colui che tutti sognavano di diventare.

Da grande, dopo aver buttato al vento una borsa di studio del college (abbandona il campo di gioco prima di fare il canestro della vittoria per seguire la sua fidanzata incinta), Mike (Matthew Perry) è ancora sposato con la ragazza più bella della scuola Scarlett (Leslie Mann), ma la sua vita va a rotoli: a lavoro tutti gli passano davanti, sua moglie vuole divorziare, i due figli Maggie (Michelle Trachtenberg) e Alex (Sterling Knight) non lo considerano e il suo unico amico è l’ex mascotte della scuola Ned (Thomas Lennon), ora bambinone cresciuto amante de Il signore degli anelli.

Un giorno il suo angelo custode, nelle sembianze del bidello del liceo, esaudisce il desiderio di Mike di tornare diciassettenne per vivere in maniera differente la vita e capire cosa vuole dal futuro: l’uomo, nuoveamente diciassettenne, aiuterà Alex a vincere la timidezza, che lo rende vittima di bullismo, Maggie a capire che è importante innamorarsi e non avere un bullo come ragazzo e convincerà Scarlett a riconsiderare il suo matrimonio.

17 Again Ritorno al liceo (17 Again) è una commedia diretta da Burr Steers, ricca di buoni sentimenti e di elementi politically correct (niente parolacce, niente droga, niente sesso), che manca di originalità (storia trita e ritrita) e si regge soltanto sulla buona interpretazione di Zac Efron (che viene ripreso da tutte le angolazioni possibili).

Il film non si discosta granché dalle altre pellicole del genere che si basano sulla volontà del protagonista di cambiare repentinamente età (vedi Big, 30 anni in 1 secondo e Da grande con Renato Pozzetto) e ciò era ampiamente prevedibile. Quello che delude è la mancanza di idee che danno alla storia il sapore di preconfezionato: dall’amico strambo al finale, dai problemi di Alex alla relazione di Maggie, tutto è già visto, già raccontato, già detto.

L’idea di base è buona, descrivere la generazione giovanile dal punto di vista di un adulto tornatao teenager, eppure 17 Again riesce a toccare tanti aspetti (dall’omologazione delle ragazze, al bullismo, dalla difficoltà dei rapporti interpersonali alla tecnologia come parte integrante della vita di tutti i giorni, dalla leggerezza con cui è visto il sesso all’attenzione che si dà oggi giorno all’apparenza), senza approfondirne uno, lasciando spazio a scene inutili, come la nuova relazione di Scarlett o mal pensate, come la descrizione dei problemi lavorativi di Mike.

Concludendo: 17 again, a cui non si chiedeva di essere originale, è piacevole, ma poteva essere nettamente meglio, se solo si fossero date maggiori attenzioni agli argomenti tirati in ballo, piuttosto che ai tremila primi piani dedicati a Zac Efron, che non recita così male da aver bisogno di continue inquadrature per dimostrare il suo valore. Consigliato a coloro che fanno parte della generazione High School Musical.