Vita di Pi, recensione

Diretto da Ang Lee, Vita di Pi è in lizza per gli Oscar. Un successo meritato per un film che ha emozionato gli spettatori più di quanto si pensava alla vigilia della sua uscita.

TRAMA

Trasposizione cinematografica del romanzo Vita di Pi, il film ha una storia che si concentra su un ragazzo di 16 anni che decide di attraversare l’Oceano Pacifico, con il sogno di farsi una vita tutta nuova in America.

Le difficoltà, però, sorgono ben presto. Già quando la nave sulla quale si è imbarcato naufraga. Pi viene lasciato su una zattera in compagnia di un orango, una iena e una tigre del Bengala.

SCHEDA

USCITA CINEMA: 20/12/2012

GENERE: Drammatico, Avventura

REGIA: Ang Lee

SCENEGGIATURA: David Magee

CAST:

Suraj Sharma, Rafe Spall, Irrfan Khan, Gérard Depardieu, Tabu, Adil Hussain, Ayush Tandon, Andrea Di Stefano

COMMENTO

Ang Lee ha dato vita ad un’opera leggermente complessa, trattandosi peraltro di un film tutto nuovo per lui, che è comunque un regista versatile.

Ogni pellicola per Ang Lee è una sorta di opera prima. Questa ha il pregio di essere la più ambiziosa, nonché la più vera.

Lee ha preso ovviamente spunto dall’omonimo romanzo scritto da Yann Martel. La sua versione cinematografica di Vita di Pi ne nasconde in qualche modo le tematiche più crude, ma lascia intatte quelle più interessanti: Dio, ad esempio, è l’oggetto di molti discorsi, e se ne parla come se se ne parlasse tra amici lontani da telecamere, set e quant’altro. Questo è un merito da ascrivere al regista.

Vita di Pi è un film intelligente, con un equilibrio precario. Con ogni probabilità Ang Lee voleva tanto incontrare i gusti del grande pubblico quanto stimolare le riflessioni e l’attenzione particolare di quei pochi che scendono sotto la superficie quando guardano un film.