Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore, recensione

Stati Uniti 1965, sullo sfondo di una bucolica isola del New England di nome New Penzance il dodicenne Sam Shakusky (Jared Gilman), un orfano che frequenta un campo estivo di scout, si da alla fuga con Suzy Bishop (Kara Hayward) una ragazzina che vive sull’isola con i suoi genitori Walt (Bill Murray) e Laura (Frances McDormand) e tre fratelli più piccoli.

Sam e Suzy si sono incontrati l’estate precedente durante una rappresentazione teatrale della chiesa e sono diventati amici di penna nel corso dell’anno successivo. durante lo scambio delle loro missive i due hanno fatto un patto segreto per rivedersi e fuggire insieme. Così i due incontratisi di nascosto si sono dati alla macchia mentre l’intera comunità, capeggiata dal capo della polizia Sharp (Bruce Willis), nel frattempo si è messa sulle loro tracce…

Il regista Wes Anderson torna dietro la macchina da presa con il suo inconfondibile stile eccentrico e ricco di humour, maniacali inquadrature simmetriche, ricercate suggestioni musicali e una fumettosa fotografia dai colori saturi per raccontarci di una sonnolenta comunità americana anni ’60 scossa dalla fuga di due ragazzini, considerati dei veri e propri corpi estranei all’interno di meccanismi che sanno di ipocrisia e bigottismo, due schegge impazzite che mettono in discussione le ferree regole di un microcosmo emotivamente asettico che Anderson descrive con un’intrigante regia geometrica e iperstilizzata.

Il film di Anderson però non si limita ad un gusto visivo di spessore, un noto punto di forza del regista che già aveva raggiunto vette memorabili con il precedente Fantastic Mr. Fox, ma può contare su un corposo immaginifico dai tratti fabulistici, capace di trasformare il bucolico viaggio dei due giovani protagonisti in una tenera e nostalgica eco di gioventù, troppo spesso confinata in una metaforica soffitta polverosa tra foto ingiallite e vecchi giochi.

Moonrise Kingdom è un invito ad emozionarci più spesso, a fantasticare come antidoto al grigiore della routine, a non trasformarci in adulti incapaci di sognare, ma soprattutto un invito a non perdere l’entusiasmo che non solo è motore della vita, ma anche sinonimo di giovinezza interiore.

Nella sale dal 5 dicembre 2012

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Note di produzione: nel cast figurano anche Edward Norton, Tilda Swinton e Harvey Keitel; il film è stato girato a Rhode Island e il regista Wes Anderson ha fatto uso di Google Earth per una prima selezione delle location; per creare i sei libri fittizi che la dodicenne Suzy porta nella valigia sono stati ingaggiati sei artisti  per creare le copertine, mentre Anderson ha scritto personalmente i brani che vengono letti durante il film; la colonna sonora è del francese Alexandre Desplat.

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