Lo spaventapassere, recensione di The Sitter

Noah (Jonah Hill) è uno pigro studente universitario che ha lasciato gli studi ed ora ozia in casa della madre. Per salvare un appuntamento molto importante della mamma single da troppo tempo Noah accetta dietro compenso di fare da baby-sitter alla indisciplinata e piuttosto bizzarra prole della bella signora Pedulla composta dal sessualmente confuso Slater (Max Records), l’aspirante starlette Blithe (Landry Bender) e il piromane nonchè figlio adottivo Rodrigo (Kevin Hernandez). L’atteggiamento fuori di testa dei tre ragazzini, Slater soffre di attacchi di panico, Blithe parla come uno scaricatore di porto e Rodrigo si diverte a far esplodere gabinetti, sembra proprio non toccare Noah che li ignora con indubbia furbizia, almeno fino a quando non è costretto a caricarli tutti sulla monovolume di famiglia per andare ad acquistare della cocaina per la sua amica Marisa (Ari Graynor). Quello che accadrà in seguito sarà un surreale incubo ad occhi aperti lungo un’intera nottata che vedrà Noah in fuga con i tre poppanti al seguito braccato da un ambiguo spacciatore psicopatico (Sam Rockwell) dal grilletto facile.

Sorvolando sul truce titolo italiano, da paragonare per insensatezza solo al terribile Se mi lasci ti cancello, The Sitter di David Gordon Green è una comedy demenziale troppo indecisa sul da farsi e sul quanto spingersi oltre, così il film rimane a mezzavia tra il politicamente scorretto ad oltranza e il classico family-movie con tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna del filone baby-sitter per forza, vedi il classico Un poliziotto alle elementari piuttosto che il più recente Missione Tata con Vin Diesel.

Che Jonah Hill abbia una vis comica strepitosa è fuor di dubbio, tra l’altro ha dimostrato la sua completezza di interprete anche con la recente nomination agli Oscar 2012 come miglior attore non protagonista ricevuta per il drammatico L’arte di vincere, ma questo di certo non basta a fare di un film qualcosa di piu di una carellata di bizzarri personaggi, qualche battuta azzeccata e risate dispensate con il contagocce.

Quello che Green fa è prendere l’impianto narrativo dello spassoso Notte folle a Manhattan con Steve Carell e Tina Fey provando ad inserirvi l’elemento dissacrante di pestiferi e disturbati ragazzini allo sbando e l’elemento stupefacente a lui tanto congeniale, ma se l’incipit promette bene con l’evolversi degli eventi Green si adagia sulla performance di Hill che però non è supportato da una sceneggiatura adeguata e alla fine tutto il dissacrante e il politicamente scorretto si limita a qualche battuta a sfondo sessuale, altre di stampo razzista e la cocaina che diventa il fil rouge di una nottata narrativamente troppo avara di sorprese.

Con Lo spaventapassere (The Sitter) Green manca per la seconda volta il bersaglio grosso come fece a suo tempo con la parodia-fantasy Your Highness, di materia prima ce ne sarebbe a bizzeffe, ma alla fine l’amalgama risulta poco convincente e capace di strappare solo qualche sorriso, insomma si ha la forte sensazione di trovarsi di fronte ad un’altra occasione sprecata.

Nelle sale a partire dal 13 luglio 2012

Note di produzione: nel cast figurano anche il comico J.B. Smoove e l’artista hip-hop Method Man; del film esiste una versione non censurata con 7 minuti extra.