Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, recensione

La storia narra gli eventi che precorsero il viaggio di Frodo (Elijah Wood) e della Compagnia dell’Anello, quando lo hobbit Frodo Baggins (Martin Freeman) si unì al mago Gandalf il grigio (Ian McKellen) e ad una compagnia di tredici nani capeggiati da Thorin Squdodiquercia (Richard Armitage). Il gruppo intraprenderà un periglioso viaggio attraverso le Terre selvagge fino alla Montagna solitaria, dove il drago Smaug in tempi remoti spodestò il regno nanico appropriandosi di Erebor e dei suoi tesori.

Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato è finalmente approdato nei nostri cinema e la nuova incursione del regista Peter Jackson nell’iconico universo fantasy dello scrittore JRR Tolkien è ancora una volta all’altezza dell’immaginifico trasposto nella prima trilogia, con una veste più compatta e fruibile, con sequenze action che rappresentano il cuore del film, le performance del cast che supportano con vigore un comparto effetti visivi ormai ben rodato, che non delude e riesce a indurre ancora stupore di fronte a paesaggi di immersiva bellezza realizzati con una CGI di altissimo profilo.

Quasi tre ore di un viaggio che senza dubbio non possiede e non potrebbe in alcun caso eguagliare l’afflato epico della Trilogia e del primo capitolo della saga, dotati di un confronto tra bene e male di proporzioni immani, una incombente malvagità che muove destini, distrugge esistenze e corrompe anime, Jackson consapevole di ciò punta tutto sul formato road-movie e sugli ostacoli incontrati lungo la via dai nuovi viaggiatori, le dinamiche tra i personaggi sono centellinate in favore di tutta una serie di brutti incontri che rappresentano il sale di una narrazione dotata di una forte dose di umorismo, c’è n’è di più in questo primo capitolo de Lo Hobbit che in tutta la Trilogia dell’Anello, ma è giusto così perchè l’approccio alla narrazione è molto più leggero, almeno in questa prima tranche, vedremo come la storia evolverà in seguito.

Per quanto riguarda il cast, il Gollum di Andy Serkis continua a svettare, vedi il duetto con Bilbo nelle cavernose viscere del covo dei Goblin, Martin Freeman conferma il suo talento, già lo avevamo potuto testare con il suo Watson nello Sherlock Holmes televisivo, un discorso a parte va fatto per Gandalf, la performance di Ian McKellen viene in parte penalizzata dalla scelta di Gigi Proietti in veste di doppiatore, un grande attore da commedia e quindi voce e volto troppo noti per non creare inevitabili reminiscenze, anche se il buon lavoro d’impostazione fatto sulla voce dell’attore fornisce una prova nel complesso discreta.

Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato si rivela un gustoso e adeguato antipasto che mette in luce ancora una volta la passione di Jackson per l’universo tolkeniano, un film in tono minore, ma che non deluderà chi ha apprezzato la Trilogia dell’Anello, naturalmente essendo questo un primo capitolo il giudizio resta in parte sospeso, in attesa di scoprire come Jackson abbia ovviato alla decisione di trasformare in seconda battuta un dittico in una trilogia, con tutti gli inevitabili rischi del caso.

Nelle sale dal 13 dicembre 2012

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Note di produzione: nel cast figurano anche Ian Holm, Cate Blanchette, Hugo Weaving, e Christopher Lee; la colonna sonora è stata affidata ancora ad Howard Shore; alla sceneggiatura ha collaborato anche il regista Guillermo del Toro in origine designato alla regia del film; il doppiatore originale di Gandalf, l’attore Gianni Musy, è scomparso a ottobre del 2011.

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