Ironclad, recensione in anteprima

Inghilterra 1215, dopo sedici anni sotto il regno di re Giovanni (Paul Giamatti), il più spregevole dei monarchi inglesi subisce la ribellione di una parte della nobiltà che stanca dei soprusi subiti scatena una lunga e sanguinosa guerra civile, fino a che anche i cavalieri Templari vengono coinvolti nel conflitto diventando l’ago della bilancia e portando Re Giovanni alla definitiva disfatta. All’indomani della sconfitta re Giovanni firma la Magna Carta, un documento che oltre a garantire diritti e privilegi di ogni suddito inglese, garantiva anche la sua permanenza sul trono anche se con poteri molto limitati.

Subito dopo la firma però lo stesso re Giovanni con l’appoggio dellla chiesa e del Papa rinnegò quel documento e alleatosi con l’esercito danese comincia a marciare su Londra con l’intenzione di riprendersi trono e potere assoluto.

Seguiremo così il Barone di Albany (Brian Cox), uno dei fautori della ribellione contro il tiranno Giovanni, che insieme al Templare Marshal (James Purefoy) e ad un manipolo di fedelissimi combattenti, si trincereranno tra le mura della fortezza di Rochester per rallentare l’esercito del tiranno e permettere nel frattempo all’esercito francese di raggiungere le coste dell’Inghilterra ed insediare un nuovo re.

Graditissima sorpresa questo cruento e coinvolgente cappa e spada a sfondo storico, il regista Jonathan English, all’attivo per lui l’horror Minotaur, da una vigorosa  sferzata al genere e confeziona un brutale action a base di prodi e tormentati templari, tiranni borderline e battaglie epocali, mostrandoci come si può miscelare con efficacia una regia muscolare ed un cast di attori e caratteristi di alto profilo, su tutti un grande Paul Giamatti e un efficace James Purefoy che rispolvera una caratterizzazione da cupo e tormentato come nel cinecomic Solomom Kane, per narrare la storia senza sacrificarne il lato spettacolare ed iconico.

Ironclad merita senza diubbio una visione in sala, quindi speriamo che il film di English non finisca perduto come altri prodotti made in England visti di recente finire direttamente sugli scaffali delle nostre videoteche, vedi Black Death di Christopher Smith piuttosto che il Centurion di Neil Marshall a cui questo film si rifù per la crudezza delle battaglie che ammiccano al gore e allo splatter.

Ironclad ci mostra come accaduto di recente con la serie tv Games of Thrones che si può confezionare ancora una solida pellicola a sfondo medievale di notevole fattura senza trasformarla in una baracconata, come accaduto nel recente L’ultimo dei templari.

Note di produzione: il film girato in Galles è una co-produzione anglo-americana da 25 milioni di dollari. La suggestiva colonna sonora è stata affidata al prolifico Lorne Balfe collaboratore di Hans Zimmer per Il Cavaliere Oscuro e Sherlock Holmes, nonchè autore della musica per il trailer del videogame Assassin’s Creed: Brotherhood.