I tuoi, i miei e i nostri: recensione

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L’ammiraglio della Guardia Costiera Frank Beardsley (Dennis Quaid) e la fascinosa stilista Helen North (Rene Russo) sono entrambi vedovi e vivono un’impegnativo quotidiano domestico accudendo la numerosa prole, otto figli per lui, dieci per lei, alcuni naturali, altri adottati, ma tutti estremamente vivaci e rumorosi.

Questo piccolo esercito portatore di caos si troverà a confrontarsi ed allearsi nel vano tentativo di far nautragare la storia d’amore che sembra aver coinvolto entrambi i genitori, infatti Helen e Frank si sono conosciuti e innamorati alla superiori ed è bastato ben poco, un incontro e il fatto di essere entrambi sentimentalmente liberi, a far riaccendere la fiamma di un sentimento mai veramente sopito.

I due comunque si sposeranno, uniranno la numerosa prole e si trasferiranno armi e bagagli in campagna dove ai figli si uniranno una schiera di ribelli animali da fattoria tutti da accudire e il problema, decisamente non semplice, di una convivenza che all’inizo sembrerà davvero impossibile.

I tuoi, i miei e i nostri è un remake di una comedy del 1968, Appuntamento sotto il letto di Melvine Shavelson (La baia di Napoli) dove i due vedovi erano Lucille Ball ed Henry Fonda, il regista Raja Gosnell (Beverly Hills Chihuahua) ne ripercorre la storia adattandosi al formato family-movie di ultima generazione senza particolare impegno e convinzione.

Se la regia di Gosnell è quasi scolastica. sono i due affascinanti protagonisti Dennis Quaid e Renè Russo a salvare in parte la situazione, sono loro a dare verve ad uno script che altrimenti languirebbe tutto il tempo nel prevedibile, tra gag trite e qualche situazione sin troppo familiare.

I tuoi, i miei e i nostri è un family-movie che come già ribadito piacerà ai più piccini, visto che è ricco di spunti e gag visive con animali e devastante prole, ma i più grandicelli si accorgeranno ben presto che oltre ai deliziosi siparietti Russo/Quaid il film non ha molto altro da regalare.