I 100 film essenziali secondo il Toronto Film Festival

Il Toronto Film Festival giunto alla sua trentacinquesima edizione che aprirà i battenti il prossimo 9 settembre, ha pensato bene di coinvolgere organizzatori e collaboratori nell’ardua impresa di stilare una classifica che in cento titoli dia l’idea di quali pellicole siano essenziali per ogni appassionato della Settima arte.

Ecco così stilata una classifica che subisce le influenze di un cinema ricercato  ed autorale, come peraltro è giusto che sia visto che chi ha redatto la classifica e selezionato i film organizza ogni anno un festival che per importanza e influenza è secondo solo a Cannes, e perchè parliamoci chiaro ogni classifica per quanti parametri generici si possano seguire non può prescindere dai gusti personali di chi la stila.

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Uscite DVD e Blu-ray di agosto

Agosto è arrivato, il caldo incombe e la programmazione cinematografica si dirada, ma niente paura perchè le uscite a noleggio e in vendita di DVD e Blu-ray non andranno in ferie, almeno non completamente.

Tra i titoli da riscoprire sicuramente il romance Remember me con l’acclamato divo di Twilight Robert Pattinson, film stroncato troppo frettolosamente.

Agosto ci riserva un paio di chicche per gli amanti dell’horror con il B-movie Legion e il remake la città verrà distrutta all’alba, mentre esce finalmente in Blu-ray il gioiello 9 prodotto da Burton e il cult di Hitchcock Psycho.

Dopo il salto i nostri cinque titoli del mese, la special edition e i Blu-ray da non perdere insieme naturalmente a tutte le uscite più interessanti del mese.

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Il sesto senso ha il miglior finale shock di tutti i tempi

Qualche post or sono vi avevamo proposto la nostra classifica personale dei 10 migliori finali da thriller eleggendo vincitore assoluto proprio Il sesto senso di M. Night Shyamalan che in questi giorni è uscito vincitore da un sondaggio che lo ha eletto film con il migliore finale shock di tutti i tempi, battendo classici come Psycho di Hitchcock e I soliti sospetti di Bryan Singer.

Il sesto senso ha regalato ampia visibilità, ma anche grandi responsabilità al regista indiano che dopo il grande successo della sua pellicola ha dovuto più volte confrontarsi con quello che ormai è considerato un vero classico del thriller sovrannaturale. Shyamalan dopo aver ingannato il pubblico con un intrigante gioco di specchi e mostrato un Bruce Willis tormentato ed efficace ci riproverà, con minor fortuna ed incisività. cinque anni dopo con il suo The Village.

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Psycho, merchandise & replicas

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Qualche tempo fa abbiamo stilato una classifica con le location più inquietanti della storia del cinema horror che nel corso degli anni anni hanno dato vita a veri e propri filoni, se si pensa alle case senza alcun dubbio sono due le abitazioni che sono di fatto entrate nell’immaginario collettivo degli appassionati del cinema di genere, la casa infestata della serie dedicata all’efferato massacro di Amityville e l’abitazione che è entrata in veste di icona del brivido nella storia della cinematografia, la casa di Norman Bates nel film Psycho di Alfred Hitchcock.

Abbarbicata in cima ad una collinetta nel parco a tema Universal studios in Florida, questa lugubre abitazione ha ancora qualcosa da dire dopo tanti anni, due sequel per il grande schermo, un tv-movie e un remake d’autore, sembra ancora di vedere il profilo di mamma Bates che sbircia da dietro le tende, sentire la sua voce gracchiante che ossessiona Norman dalla sua polverosa sedia a dondolo,  costringendolo ad uccidere e trascinandolo nel baratro di una follia omicida fatta di parrucche, ossessioni edipiche e lugubri monologhi da soffitta.

In occasione dell’uscita di un model-kit con cui è possibile ricostruire nei minimi dettagli una perfetta riproduzione della leggendaria abitazione con tanto di illuminazione, vi segnaliamo dopo il salto anche un pò di merchandise e qualche curiosità dedicate al cult di Hitchcock, pellicola ad oggi inarrivabile per atmosfere e messinscena, e che bisogna ammetterlo invecchiata maledettamente bene. Buon proseguimento.

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10 serial killer al cinema

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Eccoci pronti a stilare una nuova classifica, stavolta tratteremo di assassini seriali o serial-killer che dir si voglia, incubi reali partoriti dalla psiche umana, moderni e sin troppo realistici boogeymen senza tempo.

Nasce così l’omicida seriale in celluloide, molte volte ibrido deforme di diversi mostri da cronaca nera, che siano cannibali, stupratori o pedofili tutti hanno la loro controparte da grande schermo, allegoriche icone da incubo che servono a metabolizzare l’orrore, a rendere la paura più sopportabile grazie all’esperienza catartica da grande schermo, che genera incubi che qualche volta, purtroppo sopravvivono ai titoli di coda sconfinando nel mondo reale.

Dopo il salto la classifica, esclusi dalla top ten serial-killer di natura sovrannaturale, quindi ovviamente non troverete il veterano Freddy Krueger tra i citati, mentre un paio di menzioni d’onore all’Aleen di Charlize Theron in Monster e al Killer dello zodiaco di David Fincher, entrambi non assimilabili ad icone in celluloide per la loro connotazione di ricercato realismo, che ben poco ha a che fare con il carisma dei villain da grande schermo.

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Psycho, recensione

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Marlone Crane (Janet Leigh) è una bella segretaria in fuga con una grossa somma di denaro che avrebbe dovuto versare in banca per conto del suo datore di lavoro. Purtroppo la tentazione è troppo forte, Marlon ruba la somma e utilizza il fine settimana per mettere più chilometri possibili tra lei e Phoenix, la città dove vive e lavora.

Durante il tragitto la donna si ferma in un motel fiuori mano per riposare un pò, qui incontra il proprietario, lo strambo ed introverso Norman Bates (Anthony Perkins), che impaglia volatili e vive in una casa in cima alla collina con la madre.

Marlon non uscirà viva da quel motel, così la Lila la sorella e Sam il fidanzato, preoccupati per la sua scomparsa si rivolgeranno  ad un detective privato, Milton Arbogast (Martin Balsam), lo stesso incaricato dalla società immobiliare di rintracciare la somma scomparsa.

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Gus Van Sant: un indipendente da Oscar

Regista dalla forte connotazione indipendente, un Oliver Stone dal tratto squisitamente europeo e dall’impronta visiva originale e spiazzante, si è dimostrato con gli anni capace di gestire i generi rileggendoli e mai banalizzandoli, con il suo ultimo lavoro, Milk, ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere un regista da Oscar.

Gus Van Sant nasce il 24 Luglio 1952 a Louisville (Kentucky-USA), figlio di un commesso viaggiatore afffronta nell’infanzia un perenne peregrinare in giro per il mondo. Durante gli studi al college sviluppa una passione per il cinema e la pittura, gira alcuni cortometraggi e diplomatosi si iscrive in un prestigioso istituto d’arte, dove viene in contatto con un ambiente artisticamente molto stimolante che lo porterà alla realizzazione del suo primo mediometraggio in 16mm Alice in Hollywood (1981), seguito sei anni dopo dal suo primo lungometraggio Mala noche (1987).

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Vince Vaughn: professione commedia

Attore dalla fisicità imponente, Vince Vaughn è dotato di un ironia che gli permette di adattarsi al registro della commedia in tutte le sue varianti, dalla demenziale alla romantica, rendendosi comunque credibile e spassoso, ma la sua versatilità è dote ancora tutta da sfruttare.

Vincent Anthony Vaughn nasce a Minneapolis (USA) il 28 Marzo 1970. madre agente di cambio, padre rappresentante, dopo il diploma si getta a capofitto nel mondo della tv, iniziando con vari spot pubblicitari per poi apparire in numerose serie tv come China beach (1988-1991) e 21 jump street (1987-1991), in quest’ultima accanto all’esordiente Johnny Deep.

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