Piedone a Hong Kong, recensione

A Napoli il commissario Rizzo (Bud Spencer) si ritrova per le mani un potente boss della droga morto e un sospetto di omicidio a suo carico. L’accusa di omicidio non fermerà di certo Rizzo che comincerà ad indagare partendo da un mafioso arrivato da poco in città, tale Frank Barella (Al Lettieri), che gli fornirà importanti indizi che lo porteranno ad ipotizzare la presenza di una talpa nella polizia che in qualche modo faciliterebbe il traffico di stupefacenti in città. Per smascherare il poliziotto corrotto è necessario un viaggio ad Hong Kong, dove con l’aiuto del fidato brigadiere Caputo (Enzo Cannavale) e di un ragazzino del posto Rizzo arriverà a suon di scazzottate fino alla cima dell’organizzazione malavitosa, scoprendo non solo chi è la talpa, ma anche che Barella non è chi dice di essere.

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E’ morto Angelo Infanti

E’ morto ieri in un ospedale di Tivoli Angelo Infanti, l’attore settantunenne, ricoverato dopo un malore nella giornata di sabato è deceduto a causa di un arresto cardiaco. Il volto di Infanti è indissolubilmente legato al personaggio di Manuel Fantoni che l’attore interpretò in Borotalco, uno dei grandi successi di Carlo Verdone.

Nonostante la sua notorietà presso il grande pubblico sia legata a due film di Verdone, il già citato Borotalco, ma anche all’esordio di Verdone su grande schermo Bianco, Rosso e Verdone, Infanti ha una corposa filmografia alle spalle che lo vede apprezzato interprete per molte pellicole internazionali e tanto cinema di genere.

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B-cult, Poliziotto sprint

Oggi per i B-cult ripeschiamo un classico action-poliziottesco del 1977, Poliziotto sprint con il compianto Maurizio Merli nei panni di un asso del volante della squadra Mobile della polizia di Roma.

Il film diretto da Stelvio Massi, che tornerà successivamente a dirigere Merli anche ne Il commissario di ferro e Un poliziotto scomodo, si discosta dal classico poliziesco all’italiana per l’uso massiccio di rocamboleschi inseguimenti e scene di stunt che hanno fatto diventare questo film un cult anche tra gli amanti delle automobili d’epoca.

La storia non sfugge però ad elementi tipici del genere, c’è il canonico poliziotto dai modi spicci che in questo caso utilizza un sin troppo ostentato talento per la guida per catturare criminali non mancando occasione di trasformare le strade della Capitale in una pista da corsa.

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Anche gli angeli mangiano fagioli, recensione

Stati Uniti anni ’30, Charlie (Bud Spencer) lottatore mascherato e l’ambizioso Sonny (Giuliano Gemma), inserviente in una palestra di lotta giapponese stanchi di dover tirare a campare decidono di mettere a frutto le loro indubbie doti da rissa per farsi assumere dal gangster locale soprannominato Sorriso (Robert Middleton).

Inizia così per i due la carriera nella famiglia che sembra però complicarsi da subito, quando per sbaglio in un locale i due picchiano un politico rischiando di scatenare una serie di ritorsioni, così vengono subito inviati a recuperare crediti a Little Italy dove Sorriso taglieggia i negozianti.

Anche qui i due, decisamente troppo morbidi, non sembrano avere davvero la stoffa per fare i criminali, non riuscendo così a cavare un ragno dal buco neanche con i poverissimi negozianti della zona e oltretutto fanno anche il grosso azzardo di sconfinare nella zona di una famiglia avversaria, scatenando così una vera e propria guerra tra bande, da cui alla fine i due saranno gli unici ad uscire incolumi.

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B-cult, Piedone lo sbirro

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Oggi per i B-cult ci occupiamo di Bud Spencer in una delle sue fortunate incursioni sul grande schermo in solitaria, anche stavolta con un tale successo da figliare tre sequel, e una parodia.

Come avrete intuito stiamo parlando di Piedone lo sbirro di Steno, primo di una serie di film che in qualche modo anticiperanno il filone comedy-poliziesco dell’accoppiata Bruno Corbucci/Tomas Milian, inaugurata tre anni dopo il Piedone di Steno con Squadra antiscippo (1976).

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