Festival di Roma 31 ottobre: Halloween con i vampiri di Let me in e Dylan Dog

Quarta giornata al Festival Internazionale del Film di Roma che ieri ha visto sul red carpet Emily Watson protagonista del film in concorso Oranges and Sunshine, film di denuncia su 130.000 orfani inglesi abusati e l’approdo al festival dell’ultima fatica di Ricky Tognazzi Il padre e lo straniero, opera fuori concorso che esplora paternità e malattia.

La rassegna capitolina si fa sempre più intensa e il programma si arricchisce man mano che si avvicina il gran finale, oggi anche il Festival di Roma celebra la notte di Halloween con alcuni eventi speciali, infatti la serata si aprirà con l’anteprima di Let me in, remake americano di Matt Reeves del sorprendente  vempire-movie svedese Lasciami entrare, tratto a sua volta dall’omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist.

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Il mio nome è Khan, recensione in anteprima

Rizwan Khan (Sha Ruhk Khan) è un bambino indiano di religione musulmana affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo che viene bilanciata da una sorprendente capacità nell’intuire in che modo funzionano le cose riuscendo così a riparare particamente qualsiasi cosa, a questo si aggiunge un quoziente intellettivo davvero notevole che la madre nonostante le difficoltà economiche cercherà di sviluppare con l’aiuto di un insegnante privato.

Rizwan ha un fratello minore di nome Zakir (Jimmy Shergill) che comincia a soffrire delle troppe attenzioni riservate al fratello e della sua popolarità nel quartiere, sviluppando una sorta di gelosia rancorosa che lo porterà una volta laureatosi a lasciare la famiglia e l’India, trasferendosi negli States.

Una volta che Zakir ha preso la cittadinanza e il suo lavoro gli permette una vita decorosa chiede che fratello e madre si trasferiscano a vivere con lui a San Francisco, ma nel frattempo la madre muore e a Rizwan toccherà affrontare l’America solo e spaventato.

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Non dire mai addio, recensione

Dev Saran (Shahrukh Khan) è un calciatore professionista sposato con Rhea (Preity Zinta) che lavora per una prestigiosa rivista di moda, i due hanno un figlio Arjun, mentre Maya (Rani Mukherjee) è un insegnante che sta per convolare  a nozze con Rishi Talwar (Abhishek Bachchan) professionista in carriera e suo amico d’infanzia.

Dev e Maya si conoscono casualmente prima che lei si sposi e tra i due il feeling è immediato, Nel frattempo Dev chiude un contratto milionario con una società di calcio, ma il destino ci mette lo zampino e Dev viene investito da un’automobile riportando un infortunio che ne stronca la carriera.

L’impossibilità di provvedere alla sua famiglia e il repentino successo della sua bella moglie creano in Dev un senso di inadeguatezza che sfocia in gelosia e depressione, alla neosposa Maya non va certo meglio, in lei è forte la consapevolezza di non amare Rishi e soffre anche di un senso di colpa per non riuscire ad avere figli.

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Una luce dal passato, recensione

Mohan Bhargava (Shahrukh Khan) è un immigrato indiano che lavora negli Stati Uniti occupando un impiego di prestigio presso la NASA, posto di lavoro guadagnato con anni di studio e dedizione.

Mohan dopo dodici anni lontano dalla natia India decide di farvi ritorno per rintracciare Kaveri Amma la sua nutrice con la quale ha perso ogni contatto, ma che sa abitare nel villaggio di Charampur, il suo arrivo nel piccolo vilaggio sarà l’occasione per l’uomo di incontrare diversi personaggi ognuno con la sua storia e rendersi conto della povertà che affligge la maggioranza della popolazione.

Mohan scoprirà un mondo che aveva rimosso e tutta una serie di tragedie e ingiustizie che affliggono da sempre la sua terra come la discriminazione nata dalle caste, l’analfabetismo dilagante, il matrimonio in tenera età, ma anche un disinteresse generale nel volersi migliorare e un’apatia verso il cambiamento che spingerà Mohan ad impegnarsi in diverse attività ed iniziative per riuscire nel suo piccolo a contribuire ad un cambiamento.

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Un appartamento per tre, recensione

L’infermiere Sameer (Abhishek Bachchan) e il fotografo Kunal (John Abraham) hanno adocchiato un appartamento in affitto, appartamento che la padrona di casa non ha intenzione di affittare a due single visto che una camera sarà occupata dallla bella nipote Neha (Priyanka Chopra).

Colpiti dalla bellezza della futura coinquilina i due si fingono un’innocua coppia di gay in cerca di un nido d’amore, e per invogliare la padrona di casa ad affittargli le stanze promettono di vegliare sulla nipote come due bravi e severi fratelli maggiori.

Una sera Neah troverà l’occasione per sfruttare i suoi nuovi coinquilini quando il suo capo, caporedattore della rivista Verve pronto a ritirarsi, cercherà un degno successore alla guida del magazine, così Neah per far bella figura inviterà il boss a cena e con l’occasione gli presenterà i suoi nuovi amici gay.

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Festival di Berlino 2010, secondo giorno

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Per la seconda giornata il Festival di Berlino 2010 ci riserva una corposa serie di pellicole, ma i pezzi forti in concorso sono l’atteso thriller The Ghost Writer di Roman Polanski, e il drama Howl di Rob Epstein e Jeffrey Friedman reduce dal Sundance.

Vediamo cosa ci riservano le pellicole in competizione, oltre a Tuan Yuan/Apart together di Wang Quan’an, che ha inaugurato la rassegna e di cui abbiamo parlato ieri, oggi cinque le pellicole per la selezione ufficiale.

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