
Jonathan Ke Quan, il nome magari non vi dirà molto, ma se citiamo lo strampalato inventore Data del classico I Goonies certamente capirete subito a chi ci riferiamo, da questa settimana cominceremo ad occuparci di attori, spesso ragazzini che dopo grandi exploit hanno finito per cavalcare temporaneamente l’onda della manna in celluloide, per poi tornare nell’ombra lontano dai riflettori di Hollywood.
Quan ha il suo picco di popolarità tra il 1984 e il 1985 grazie a due campioni d’incassi, Indiana Jones e il tempio maledetto di Steven Spielberg in cui interpreta Shorty accanto ad Harrison Ford e l’anno dopo è nel cast de I Goonies di Richard Donner nei panni di Richard Data Wang.

David fincher è un regista che come i fratelli Ridley e Tony Scott, Michael Mann, ed altri colleghi provenienti dal mondo dei videoclip, ha uno sguardo particolare ed una visione che poco ha a che fare con un certo cinema d’autore che tralascia il contesto estetico e dell’immagine per puntare tutta l’attenzione sulla recitazione, il cinema di Fincher è più incentrato su una visione fisica della pellicola, una lettura visiva che utilizza la fotografia, l’illuminazione e gli effetti visivi per affrescare ogni scena e per curare maniacalmente ogni singola inquadratura, meticolosità figlia di spazi e tempi estremamente ridotti e condensati tipici del mondo della pubblicità e dei videoclip musicali, che dà al lavoro di Fincher un’impronta visiva ben riconoscibile, un peculiare look, il suo Seven ne è un esempio, dark, gotico, ed estremamente inquietante.