
Rubin Hurricane Carter (Denzel Washington) è la vittima sacrificale in un’America razzista fino al midollo, nella quale ancora il colore della pelle è un imprinting genetico che equivale a vergogna ed inferiorità e sono ragazzi come Rubin a pagarne le conseguenze, ritrovandosi a scontare questi ignobili retaggi figliati da bigottismo, discriminazione e violenza. Recluso ingiustamente in un riformatorio Rubin riesce a fuggire dopo otto lunghi anni di detenzione e cerca rifugio nell’esercito dove si arruola per servire la propria patria, ma al ritorno ad attenderlo c’è ancora la prigione. Rubin decide di affrontare sul ring una vita che sembra avergli voltato le spalle diventando un pugile professionista di grande talento, arrivando a sfidare il campione del mondo dei pesi medi, ma l’incontro vedrà Rubin scontrarsi ancora una volta con un malcelato razzismo che sembra aver sporcato anche lo sport.
Larry Charles cineasta newyorkese nasce a Brooklin il 20 Febbraio 1956, produttore e sceneggiatore è noto per il suo stile sarcastico e provocatorio, una carriera ventennale lo vede esordire in tv come autore della serie tv musicale Fridays (54 episodi dal 1980 al 1982), poi in veste di produttore esecutivo per la sit-com The Arsenio Hall Show (19 episodi dal 1989 al 1990) e l’esordio alla regia risale al 2003 con la commedia musicale, interpretata da Bob Dylan, ed inedita in Italia Masked and anonymous, il soggetto e la sceneggiatura di questo lungometraggio sono scritti a quattro mani da Dylan e dallo stesso regista, nel cast un Ed Harris irriconoscibile ed una colonna sonora che annovera i nostrani Francesco de Gregori ed Articolo 31.