Stuart Little-un topolino in gamba: recensione

stuart_littleUna famiglia che vive nei pressi di Central Park, formata da papà Frederick, mamma Eleanor e il piccolo George figlio unico della coppia, decide di accogliere un orfanello, beh la cosa non sarebbe strana se non fosse che il nuovo membro della famiglia è alto sette centimetri ed è un topino decisamente elegante di nome Stuart.

L’accoglienza di Stuart in famiglia è molto calorosa, i nuovi genitori si prodigano per farlo sentire parte della famiglia e per fargli dimenticare la sua diverrsità, tutti tranne il gatto di casa, Fiocco di neve che si vede spodestato nel ruolo di unico animale domestico e centro di attenzioni e coccole dei padroni di casa.

Fiocco di neve non ha nessuna intenzione di inchinarsi al nuovo arrivato e organizza una squadra di animaletti vari per contrastare l’intruso e convincerlo a sloggiare, non ci saranno scrupoli, qualsiasi mezzo sarà lecito, anche il più subdolo per convincere Stuart a lasciare la sua nuova famiglia.

Tra le pressioni dei complici di Fiocco di neve e la tiepida accoglienza riservatagli dal nuovo fratellino George, Stuart comincerà a pensare che quello non sia il posto giustio per lui…

Gradevole commedia per famiglie che miscela animazione classica e live-action il simpatico protagonista di una famosa serie di racconti pr bambini si anima in un inno alla famiglia e alla tolleranza, un esempio di perfetto ed equilibrato prodotto per bambini.

Stuart Little non contiene nessun additivo pericoloso, tutto è sfumato e cartoonizzato al punto giusto non dimenticando mai per un istante il messaggio politicamente corretto ed un linguaggio, anche visivo. pronto per essere fruito dai più piccini.

Qualche curiosità, oltre a due sequel e ad una nomination agli Oscar come migliori effetti speciali, il nostro peloso amichetto annovera nel cast del suo film Hugh Dottor House Laurie, tra gli sceneggiatori della sua storia il regista indiano M. Night Shyamalan, noto per il thriller sovrannaturale Il sesto senso e tra i doppiatori italiani, Luca Laurenti e Paolo Bonolis, niente male come curriculum no?