Project X – Una festa che spacca, recensione

Gli studenti Costa (Oliver Cooper) e JB (Jonathan Daniel Brown) hanno intenzione di organizzare una festa per il compleanno del loro amico Thomas (Thomas Mann), evento volto ad accrescere la loro popolarità tra i loro compagni di scuola visto che i tre sono considerati degli sfigati. I genitori di Thomas andranno via per il fine settimana lasciandolo solo in casa, quindi quale migliore occasione per organizzare un party selvaggio. Thomas è riluttante a fare la festa per paura che i suoi genitori lo scoprano, ma Costa non molla e assolda Dax (Dax Flame) un compagno di scuola che armato di videocamera racconterà gli eventi della nottata. Per tutto il giorno Costa e JB pubblicizzeranno il party a scuola, ma quello che Thomas non sa è che Costa ha utilizzato anche altri mezzi per promuovere la festa e che conta sul passaparola affinchè il party sia affollato. La serata avrà inizio con qualche invitato, ma ben presto uno tsunami umano ad alto tasso alcolemico investirà la casa di Thomas e la festa si trasformerà in una bolgia, di cui il padrone di casa e i suoi sprovveduti amici perderanno ben presto il controllo scatenando l’inferno.

Il regista Nima Nourizadeh esperto in videoclip musicali qui al suo esordio su grande schermo, supportato da Todd Phillips regista del dittico Una notte da leoni qui in veste di produttore, allestisce un anarchico party-movie che sfrutta sia il formato mockumentary o found footage che dir si voglia visto in Chronicle, che il filone comedy-adolescenziale che va da American Pie a Suxbad, confezionando 90 minuti di pura e sfrenata follia orgiastica con musica spaccatimpani, alcol a fiumi, sesso e droga a profusione che culmineranno in un finale da antologia che catapulta lo spettatore, che nel frattempo non può che bearsi tra il divertito e l’esterrefatto, nel bel mezzo di un’apocalittico scenario da guerriglia urbana.

Sembrano davvero lontani i tempi in cui un giovanissimo Tom Cruise agli esordi gozzovigliava con alcol e prostitute in Risky Business – Fuori i vecchi…i figli ballano, se la commedia con Cruise voleva in qualche modo raccontarci gli adolescenti privilegiati degli anni ’80, quella di Nourizadeh non ha certo velleità satiriche, ma intende più resettare il filone della commedia adolescenziale e fonderlo con quella demenziale, sboccata e politicamente scorretta della produzione di Judd Apatow e degli eccessi da bagordi di Una notte da leoni, cosa che in realtà erà già accaduta con l’esilarante apripista Finalmente maggiorenni.

Mentre i personaggi di American Pie si riuniscono in un ultimo film all’insegna della nostalgia ci pensano gli adolescenti fuori controllo di Project X ad aprire un capitolo nuovo di zecca e a spingere l’accelleratore creando puro caos, che però su schermo trova sorprendentemente una sua dimensione filmica ben definita nonostante tutti i limiti imposti dal formato e i contenuti tutti discutibili dal primo all’ultimo minuto di visione e che a noi, che l’adolescenza l’abbiamo archiviata da un bel pezzo, ci hanno fatto sembrare la serie Porky’s quasi un family-movie.

Nelle sale a partire dal 7 giugno 2012

Film correlati: Risky Business Fuori i vecchi…i figli ballano – SuperBad: Tre menti sopra il peloFinalmente maggiorenni.

Note di produzione: Ispirato ad una vicenda realmente accaduta, quella di un sedicenne australiano che organizzò una festa a casa sua diramando inviti pubblici e aperti a tutti via MySpace. Lo sceneggiatore Michael Bacall, che ha scritto il film con Matt Drake, ha raccontato di aver lavorato allo script principalmente di notte mentre in contemporanea scriveva le sceneggiature di Scott Pilgrim vs. the World e 21 Jump Street.

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