The Descent, il busto del Crawler

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Alcuni post or sono  vi abbiamo proposto una recensione in anteprima del sequel The Descent Part 2 già disponibile da tempo in DVD import, ma ancora senza una data italiana che faccia presagire un suo possibile transito nelle nostre sale.

L’originale del 2005, The Descent-discesa nelle tenebre del regista Neil Marshall è diventato in poco tempo un vero cult per gli amanti dell’horror a base di fameliche creature antropofaghe e location che definire claustrofobiche è un eufemismo, infatti il film sfrutta una spedizione speleologica intrapresa da un team tutto al femminile, per calarci in un vero e proprio incubo ad occhi aperti, nelle viscere di un antro sotterraneo popolato di mostri.

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Rango, trailer

E’ uscito il primo trailer ufficiale di Rango, il film d’animazione di Gore Verbinski, scritto da John Logan, prodotto dalla Paramount, con Johnny Depp, Isla …

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Vacanze romane, recensione

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La graziosa principessa Anna (Audrey Hepburn) è impegnata in un tour diplomatico per le capitali mondiali, nei piani è prevista una tappa italiana nella città di Roma, qui purtroppo Anna oberata dagli impegni ha un crollo nervoso e sfuggita al controllo del suo entourage, fugge dall’albergo dove alloggia e comincia a girovagare sola per le strade della città.

Ad Anna prima della fuga è stato dato dal medico di corte un leggero sedativo, che ben presto farà il suo effetto stordendo la principessa e dando l’impressione di aver bevuto qualche bicchiere di troppo, così in stato confusionale verrà soccorsa dal giornalista americano Joe Bradley (Gregoy Peck) che non riuscendo a scoprirne l’identità e credendola ubriaca deciderà di portarla nel suo studio.

L’indomani Joe scoprirà l’identità della sua ospite grazie ad una conferenza stampa saltata dalla principessa e a cui lui avrebbe dovuto partecipare. il giornalista non intende lasciarsi scappare uno scoop del genere così propone al suo capo un’intervista esclusiva con la principessa Anna in visita a Roma con tanto di servizio fotografico, di fronte all’incredulità del suo capo Joe scommette anche dei soldi.

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Colpevole d’innocenza, recensione

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Libby (Ashley Judd) e il marito Nick Parson (Bruce Greewood) sono una coppia di benestanti che vivono nella splendida zona di Whisbey island nello stato di Washington, affidato il loro figlioletto ad un’amica di famiglia decidono di fare una romantica gita in mare su uno yacht prestogli da alcuni amici.

L’uscita in mare  si trasformerà presto in un incubo, quando Libby nel cuore della notte si risveglierà stordita e sola, senza sapere che fine abbia fatto il marito svanito  nel nulla, mentre sulla barca ci sono tracce di sangue e di lotta.

La misteriosa scomparsa del marito e gli indizi sullo yacht porteranno le autorità a pensare ad un omicidio e ben presto Libby si ritroverà sospettata dellassassinio del marito, arrestata e spedita in un penitenziario dove ben presto scoprirà che il marito è ancora vivo e che la sua migliore amica, a cui nel frattempo ha affidato il figlio, è in combutta con lui.

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Spike Lee per Nagasaki Deadline, Dermot Mulroney racconta George Weah, Wayne Kramer quella di Pretty Boy Floyd

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Spike Lee è in trattative per dirigere Nagasaki Deadline, il thriller scritto prima da David e Peter Friffiths poi da William Broyles, prodotto dalla Lightstorm Entertainment, incentrato su un agente dell’FBI che deve riuscire a decifrare degli eventi storici per sventare un attentato terroristico.

Dermot Mulroney dirigerà il biopic su George Weah, il giocatore liberiano del Milan poi politico candidato alla presidenza del suo Paese.

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Vittorio Gassman, ricordando ‘Il Mattatore’

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Oggi ricorre il decimo anniversario della morte di Vittorio Gassman (1922-2000) grande attore e vero mattatore della commedia all’italiana che fu, Gassman ha rappresentato per più d’una generazione il cinema nella sua forma più fascinosa, popolare e carismatica.

Grande professionista, attore impegnato ed istrionico guitto, Gassman come ogni attore che proviene dal teatro era capace dosare a piacimento le proprie performance grazie al registro drammatico affinato sul palcoscenico, esperienza che gli permetterà di indossare di volta in volta maschere ciniche, spassose e malinconiche che come il collega Alberto Sordi raccontavano di un Italia un pò cialtrona e strafottente, ma ancora capace di una vitalità contagiosa, tanto genuina quanto lontana anni luce da quella italiota rappresentata negli odierni cinepanettoni.

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Toy Story 3 omofobo e sessista per Ms

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Toy Story 3 La grande fuga, primo ai botteghini americani con 226 milioni di dollari incassati, apprezzato dal pubblico e dalla critica, viene attaccato da Natalie Wilson su Ms Magazine che accusa il film di essere sessista e omofobo.

SESSISTA: i protagonisti del film sono in prevalenza maschili (il rapporto è di sette a uno) e le poche figure femminili rappresentate sono tutte descritte negativamente, poco divertenti e stereotipate: la madre è fastidiosa (considera i giocattoli spazzatura), Barbie è ipersensibile e iperfemminile (nonché traditrice perché punta ad andare a vivere con Ken nella sua casa da sogno), il polipo doppiato da Whoopi Goldberg ha poco da dire.

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Action Figures, Jonah Hex

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Mentre attendiamo il rilascio di una data di uscita italiana Per il cinecomic Jonah Hex, negli States è uscito lo scorso 18 giugno, cominciamo a mostrarvi la prima serie di action figures dedicate all’antieroe in salsa western creato da John Albano e Tony DeZuniga per la DC Comics.

Jonah Hex appare per la prima volta nel 1972 sulla rivista di fumetti All Star Western, Hex non è certo un classico supereroe, cacciatore di taglie tormentato e sfigurato con alle spalle un’infanzia traumatica. Sul grande schermo ad interpretarlo ci sarà Josh Brolin, attore di razza già visto in Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen e nelle biopic W. e Milk.

Dopo il salto troverete l’action figure deluxe ispirata alle fattezze di Brolin, scala 1:6 e in edizione limitata da 1.000 pezzi, e un set di figures snodabili con dettagli d’alto profilo con la prima figure dedicata all’attrice Megan Fox. Nel set Jonah Hex (Josh Brolin), Leila (Megan Fox) e Quentin Turnbull (John Malkovich). Buon proseguimento.

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Ragazzi miei, colonna sonora

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Oggi per le colonne sonore ci occupiamo del film australiano Ragazzi miei del regista Scott Hicks, nel curriculum il romance Sapori e dissapori con Catherine Zeta-Jones e Aaron Eckhart e un premio Oscar per il film Shine. Hicks ci racconta le difficoltà di un vedovo, l’attore Clive Owen, con due figli da crescere ed un lutto da elaborare.

L’intenso score di Ragazzi miei fruisce per la parte strumentale del talento del chitarrista e compositore Hal Lindes, all’attivo score televisivi e collaborazioni con i Dire Straits e Johnny Hallyday, e di pezzi della famosa band islandese dei Sigur Ros, brani di questa band sono stati già utilizzati in Vanilla Sky di Cameron Crowe e Misterious Skin di Gregg Araki, nonchè in svariate trasmissioni tv (Sanremo 2010, Mistero).

Dopo il salto tutti i brani della colonna sonora di Ragazzi miei, comprese le tracce dei Sigur Ros presenti nel film, ma non nella compilation ufficiale. Buon ascolto.

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Frasi da cinema, Harry ti presento Sally

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Harry (Billy Crystal) e Sally (Meg Ryan) due sconosciuti uniti dal destino e da un lungo viaggio in macchina da affrontare insieme che li porterà nella Grande Mela.

Nel mezzo quattro chiacchiere su relazioni sbagliate, affari di cuore, l’amicizia tra uomo e donna, punti di vista sulla vita, sulla morte e…sull’amore.

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Ragazzi miei, recensione

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Joe Warr (Clive Owen) è un giornalista sportivo inglese che lavora in Australia, dove si è trasferito con la sua seconda moglie da cui ha avuto Artie (Nicholas McAnulty), un vispo ragazzino di otto anni che presto si ritroverà senza madre a causa di un cancro e con un padre che sembra incapace di arginare il dolore della perdita.

In realtà Joe sta solo elaborando il lutto come peraltro a modo suo sta facendo il figlioletto, entrambi dovranno continuare a vivere consapevoli che l’amata madre e moglie non tornerà mai più e che dovranno inevitabilmente cavarsela da soli.

All’inizio per Joe non sarà affatto semplice, ma l’amore sconfinato provato per Artie e un suo personalissimo punto di vista su come crescere un figlio serviranno allo scopo, ad aiutarlo una suocera premurosa, un’amica comprensiva ed un figlio abbandonato anni prima in Inghilterra, che torna in cerca di un padre ritrovando anche un fratello.

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