Invasion, recensione

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Lo schianto di uno shuttle porta sulla Terra un insidioso e invisibile virus alieno, a scoprirne la presenza la psichiatra Caroll Bennell (Nicole Kidman) che oltre alla strana composizione biologica che sembra creata per clonare cellule di DNA, sembra avere come veicolo di contagio il sonno.

Questa strana pandemia comincia a mietere sempre più vittime che però non presentano sintomi evidenti, ma lievi ed impercettibili  increspature nella  personalità di cui si accorgono solo amici e familiari degli infetti, il comportamento del contagiato subisce delle modifiche a livello comportamentale, appiattendone quasiasi segno di emotività.

Ben presto la Bennell e il collega Ben Driscoll (Daniel Craig) capiranno che quello che sta avvenendo è una vera e propria invasione silenziosa del pianeta, i nuovi esseri umani sono solo copie che conservano ricordi e abitudini dei contagiati, ed hanno l’aspetto di normali esseri umani, ma in realtà sono solo involucri per il nuovo genoma alieno che ben presto, come il suo imperativo biologico gli imporrà, rimpiazzerà definitivamente l’obsoleta razza umana.

Remake dalla travagliatissima post-produzione quest Invasion con qualche rimaneggiamento in fase di montaggio da parte dei registi Lewis Teague (V per vendetta) e i fratelli Wachowski (Matrix), richiesto dai produttori per dare un pò di vigore e dinamismo alla pellicola diretta dall’ Oliver Hirschbiegel de La caduta-Gli ultimi giorni di Hitler.

Considerato un vero flop, in realtà Invasion, nonostante qualche palese incertezza non è un’operazione così fallimentare come la si è dipinta, chi come noi ha amato sia la versione originale del 1956 ad opera di Don Siegel un vero classico, e gli innumerevoli remake che ne seguirono, su tutti Terrore dallo spazio profondo (1978) di Philip Kaufman e l’intrigante e sottovalutato Il terrore dalla sesta luna (1994) di stuart Orma che dal film di Siegel traeva più di qualche ispirazione, troverà in questo remake la connotazione paranoide fulcro dell’originale e una protagonista davvero efficace.

Certo non si possono nascondere gli evidenti limiti di un operazione del genere, ma ripetiamo chi ama la fantascienza con digressioni nel thriller, dove gli effetti speciali lasciano il posto ad una messinscena che punta su tensione e suspence, non potrà non trovare godibile questo film, a patto che si siano apprezzati intenti e suggestioni dell’originale, e non si cerchi il blockbuster carico di effetti speciali, insegumenti e mostruose creature aliene.